Adesso spetta al Senato decidere. Dopo un anno e mezzo dalla sua presentazione, la Camera dei Deputati ha approvato la proposta di legge per il miglioramento e l’efficienza dei servizi consolati, promossa dal Partito Democratico. “Grazie al lavoro degli ultimi mesi, la proposta ha trovato un appoggio bipartisan che ha portato alla sua approvazione. Un grande risultato per tutti gli italiani nel mondo”, ha commentato l’Onorevole Christian Di Sanzo, eletto per il collegio del Nord e Centro America, fra gli autori insieme a Toni Ricciardi.
“Una piccola rivoluzione – l’ha definita l’On. Di Sanzo. – Innanzitutto, è la prima volta che una proposta di aumento dei fondi e di efficienza dei servizi consolari viene approvata in modo organico attraverso legge ordinaria e non con qualche emendamento inserito all’ultimo in legge di bilancio. Oltretutto, ottenendo anche 4 milioni di fondi: è davvero un grande successo. E poi introduce un fattore di premialità ed efficienza nella pubblica amministrazione”.
Se il Senato deciderà di approvarla e il Presidente della Repubblica di firmarla, ogni anno verranno attribuiti 4 milioni di dollari a un fondo per il miglioramento dei servizi consolari, gestito dal Ministero degli Affari Esteri, ma da cui i consolati nel mondo, soprattutto quelli più fruttuosi, come quello di New York, per esempio, potranno direttamente attingervi per scelte di efficientamento, quali il potenziamento delle infrastrutture o l’assunzione di ulteriore personale. Il tutto si svolgerà con estrema trasparenza: la Farnesina pubblicherà sul sito le destinazioni delle risorse assegnate.
“I finanziamenti saranno distribuiti in proporzione al numero di passaporti erogati – ha spiegato l’On. Di Sanzo. – Quindi le sedi che meglio operano, potranno gestire una quantità maggiore di fondi in autonomia. In questo modo va ad alimentarsi un ciclo virtuoso dove i cittadini stessi potranno esprimere le proprie esigenze, anche attraverso i COMITES. Dall’altra parte, il Consolato avrà a disposizione dei fondi da investire per venire incontro alle esigenze della comunità per quanto concerne l’erogazione di servizi”.