Alleate per combattere un nemico comune. Kamala Harris, attuale vicepresidente e candidata democratica alla Casa Bianca, e Liz Cheney, fiera repubblicana, si sono incontrate fianco a fianco in un comizio in Wisconsin per cercare di ottenere consensi tra i repubblicani moderati contrari a Trump e gli elettori indecisi in uno Stato “altalenante”.
“Forse non hai mai sostenuto un democratico alla presidenza – Harris si è rivolta a Cheney, – ma come hai detto anche tu, entrambe amiamo il nostro Paese e rispettiamo i nostri ideali democratici”. La candidata democratica ha ringraziato anche il padre di Cheney, Dick, vicepresidente repubblicano con George W. Bush.
Un evento carico di simbolismi che si è tenuto a Ripon, un villaggio che è considerato il luogo in cui un gruppo di 30 conservatori fondò, il 20 marzo 1854, il partito Repubblicano. La moderna Ripon Society, il prestigioso think tank repubblicano che ha avuto tra i suoi sostenitori Richard Nixon, George H. Bush, John McCain e Bob Dole, prende il nome proprio da Ripon. Nel suo discorso, Cheney ha fatto leva proprio sullo spirito del pubblico implorandolo di “mettere da parte le battaglie di parte per fare ciò che è giusto per questo Paese”, cioè “respingere la crudeltà di depravata di Donald Trump”.
Le due donne hanno poco in comune politicamente, ma l’ex parlamentare repubblicana, come il padre Dick Cheney, ha dato il suo endorsement politico a Harris convinta che Donald Trump sia un pericolo per la democrazia. Cheney è stata fatta fuori dagli alleati MAGA nel suo stesso partito dopo aver fatto parte della commissione parlamentare sul tentativo insurrezionale del 6 gennaio. L’ex speaker, Kevin McCarthy, la silurò dalla carica di presidente della Conferenza Repubblicana della Camera per sostituirla con una delle principali alleate di Trump, la deputata di New York Elise Stefanik.
Da allora Cheney è diventata una delle più acerrime nemiche dell’ex presidente e, con altri suo compagni di partito, ha lanciato il movimento Republicans for Harris, del quale fanno parte: l’ex deputato dell’Illinois Adam Kinzinger; l’ex vicegovernatore della Georgia Geoff Duncan; l’ex senatore dell’Arizona Jeff Flake. Oggi è stata la prima volta che le due sono comparse insieme. In passato, subito dopo la decisione di Joe Biden di abbandonare la corsa elettorale, Harris aveva detto che, se fosse stata eletta alla Casa Bianca, non avrebbe nominato solo democratici nel suo gabinetto.
It is an honor to have the endorsement of @Liz_Cheney.
The vast majority of us agree: We must hold sacred America’s fundamental principles. If you share that view—no matter your political party—there is a place for you in this campaign.
— Kamala Harris (@KamalaHarris) October 3, 2024
Nel loro comizio sia Harris che Cheney hanno rivolto un appello agli elettori repubblicani e indipendenti prendendo lo spunto dal luogo in cui venne fondato il Partito repubblicano ricordano quei valori, come lo stato di diritto e la difesa della Costituzione, che furono l’ispirazione per formare il nuovo partito. Valori che Harris ha promesso di proteggere, elogiando il coraggio e la forza morale di Liz Cheney, che con il suo patriottismo e il rispetto della Costituzione ha posto il Paese prima del partito.
Nel suo discorso, Harris ha detto che sosterrà lo stato di diritto se vincerà le elezioni presidenziali di novembre, sottolineando che la sua prospettiva non è dettata da una rigida ideologia. Ha aggiunto che chiunque abbia chiesto la revoca della Costituzione non deve mai essere autorizzato a ricoprire la carica di presidente, come ha invece fatto Trump a dicembre 2022 per ribaltare le elezioni del 2020, che lui stesso ha falsamente dichiarato di aver vinto per essere reintegrato alla Casa Bianca. “Colui che ha ostacolato in modo attivo e violento la volontà del popolo” lo ha definito Harris.
“Penso che sia di fondamentale importanza che le persone riconoscano il pericolo che Trump rappresenta – ha detto Cheney durante il suo discorso. – Quelli di noi che credono nella difesa della nostra democrazia, nella difesa della nostra Costituzione e nella sopravvivenza della nostra repubblica hanno il dovere in questo momento elettorale di unirsi per mettere queste cose al di sopra della politica”.
La tappa di giovedì di Republicans for Harris è l’inizio di una serie di altri eventi che si terranno nei prossimi giorni, pensati per attrarre gli elettori delusi da Trump, e si terranno in Pennsylvania, Michigan, Arizona, Nevada, Georgia, North Carolina e Wisconsin.
Mercoledì sera, Harris ha ottenuto una nuova sostenitrice con legami con il GOP, quando l’ex assistente della Casa Bianca di Trump, Cassidy Hutchinson, ha annunciato in un’intervista televisiva che avrebbe votato per lei. Hutchinson è stata una testimone chiave per la commissione della Camera che ha indagato sull’attacco del 6 gennaio 2021 al Campidoglio.
La campagna elettorale Harris-Walz sta spendendo molto denaro per gli spot pubblicitari in questi Stati del Mid-West con annunci incentrati sull’economia.
“Sappiamo che questi sono voti che dobbiamo guadagnare – ha affermato Austin Weatherford, uno dei dirigenti della campagna elettorale Harris-Walz – e continuiamo a impegnarci ogni giorno per conquistare i milioni di repubblicani che sono pronti a voltare pagina sul caos, l’estremismo e la divisione voluta da Donald Trump”.
Il Wisconsin è uno Stato in bilico che sia Harris che Trump sono ansiosi di vincere. Nel 2016 Trump lo ha vinto con meno dell’1% dei voti e poi lo ha perso quattro anni dopo con un margine ancora più risicato. Ora, a poco meno di un mese dalle elezioni, i sondaggi mostrano che Harris ha un vantaggio di 3 punti sul candidato del GOP. L’indagine nazionale pubblicata da The Economist e condotta da YouGov mostra che il 48% degli intervistati sosterrebbe Harris rispetto al 45% a favore di Trump. L’ex presidente è in testa tra gli indipendenti ottenendo il 40% contro il 32% della vicepresidente. Ma Harris ha un vantaggio su Trump del 10%, tra le donne, mentre il candidato del GOP ha un vantaggio di 4 punti tra gli uomini.