Secondo uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’American Cancer Society, Weill Cornell Medicine e Harvard Medical School e pubblicato di recente su CA: A Cancer Journal for Clinicians, il tasso complessivo di mortalità femminile legato al cancro al seno negli Stati Uniti è diminuito di circa il 44% tra il 1989 e il 2022.
Come indicano i risultati dello studio, questo fenomeno positivo è dovuto in gran parte ai progressi nei trattamenti del cancro, ma anche grazie ai controlli precoci con cui si riesce a rilevare la malattia in tempo. Lo screening è infatti raccomandato per le donne a partire dall’età di 40 anni.
D’altro canto la ricerca ha evidenziato che l’incidenza della malattia è salita dell’1% ogni anno dal 2012 al 2021 e si riscontra spesso in donne sotto i cinquanta anni di età.
“Se guardiamo all’ultimo decennio – ha detto Karen Knudsen, amministratore delegato dell’American Cancer Society e dell’American Cancer Society Cancer Action Network, – abbiamo visto l’incidenza del cancro al seno aumentare di circa l’1% l’ anno e tale incremento non colpisce tutte le donne allo stesso modo”. Per quelle che hanno meno di 50 anni, il tasso è leggermente più alto rispetto alle donne di età superiore ai 50. “Stiamo studiando questi dati”.
I ricercatori hanno scoperto che le donne nere, nonostante si stima abbiano il 5% in meno di probabilità di sviluppare il cancro al seno, continuano purtroppo ad avere maggiori probabilità di morire, con un tasso del 38% superiore rispetto alle bianche.