Nei giorni scorsi in Montana un uomo di 81 anni è stato condannato a sei mesi di carcere per aver clonato pecore ibride destinate a trofei.
Arthur “Jack” Schubarth avrebbe utilizzato tessuti e sperma di ovini di grandi dimensioni, cacciate illegalmente in Asia centrale e negli Stati Uniti, con l’obiettivo di creare animali più grandi per le riserve di caccia, situate in Texas e Minnesota.
Il giudice, della corte distrettuale degli Stati Uniti, ha ammesso di aver faticato a trovare una sentenza adeguata, a causa dell’età dell’imputato e per l’assenza di precedenti penali.
Tuttavia, la pena inflitta doveva anche servire per scoraggiare altri dall’emulare operazioni similari, volte a “modificare la composizione genetica delle creature sulla terra”. La condanna potrà essere scontata presso una struttura medica del Bureau of Prisons.
Schubarth dovrà anche pagare una multa di 20.000 dollari e versarne altri 4.000 alla US Fish and Wildlife Foundation, l’agenzia del Dipartimento degli Interni degli Stati Uniti, che si occupa della gestione e conservazione della fauna selvatica.
Il caso fu sollevato nel 2013, l’uomo venne scoperto mentre utilizzava illegalmente il tessuto di una pecora Marco Polo, considerata la più grande del mondo, con esemplari che possono pesare fino a 136 chilogrammi e con corna che raggiungono anche un metro e mezzo di lunghezza, cacciata in Kirghizistan per clonare l’animale e creare una specie ibrida, denominata “Montana Mountain King” (MMK).
Jason Holden, l’avvocato di Schubarth, ha definito il suo cliente “un laborioso che si è sempre preso cura degli animali”, ma a causa della clonazione della pecora gigante la sua vita, la sua reputazione e la sua famiglia sono andati irrimediabilmente distrutti.
In aula Schubarth aveva dichiarato: “Dovrò lavorare il resto della mia vita per riparare a tutto ciò che ho commesso”. Seppure gli introiti derivati dalle operazione illecite si stima siano stati fra i 250.000 e i 550.000 dollari.
Prima dei guai giudiziari, l’anziano, nel suo “Sun River Enterprises LLC ranch”, allevava “bestiame alternativo”, che includeva pecore di montagna, capre e ungulati, sempre destinati alle riserve, mentre l’attività criminale sarebbe iniziata nel 1987, è si sarebbe protratta per decenni.
Secondo quanto emerso dai documenti del tribunale, l’allevamento illegale ha coinvolto diversi stati tra cui Alabama, Arkansas, Kansas, Missouri, Nebraska, Ohio, Oregon, South Dakota e West Virginia e ha messo in pericolo la salute di numerosi animali selvatici. Il reato viene descritto come premeditato e complesso, con transazioni di sperma e pecore ibride, destinate a parchi privati, dove venivano uccise da cacciatori in cambio di ingenti somme di denaro.
Il clone, ovvero il “Montana Mountain King”, è stato confiscato dal FWF e condotto in una struttura accreditata, in attesa di essere trasferito in uno zoo.
Nel 2019, Schubarth aveva pagato 400 dollari a una guida per ottenere i testicoli di una pecora bighorn delle Montagne Rocciose, un esemplare trofeo e aveva introdotto illecitamente in Montana razze ovine non ammesse, tra cui 43 pecore provenienti dal Texas.
Il giudice Morris ha ordinato che tutti gli animali ibridi presenti nel ranch, con tracce di DNA della specie Marco Polo, vengano macellate entro la fine del 2025, e che la carne sia donata a banchi alimentari.
L’indagine tuttora in corso, prevede una collaborazione di Schubarth con i pubblici ministeri, affinché vengano chiarite le responsabilità dei cinque fiancheggiatori.