L’aborto è un tema cruciale per la campagna di Kamala Harris verso la Casa Bianca ed è stato al centro anche della serata presentata dalla leggenda dei talk show Oprah Winfrey nel Michigan, uno stato in bilico alle prossime presidenziali. Un evento pieno di stelle del cinema in videocollegamento, da Julia Roberts a Ben Stiller a Meryl Streep a Jennifer Lopez; ma anche oltre un centinaio di gruppi online nati per sostenere Harris, da “White Dudes for Harris” a “Cat Ladies for Kamala” a “Latinas for Harris”. Insomma, il potere mediatico di Oprah Winfrey scatenato a supporto della campagna presidenziale democratica, alla ricerca delle elettrici donne, dell’elettorato nero, degli indecisi: e infatti l’evento era intitolato “Unite for America” e Winfrey ha fatto quel che meglio le riesce: guidare un’intervista che fa risuonare le corde del cuore degli americani in un paese che di empatia ha bisogno, anche tramite interventi di ospiti e spargimento di lacrime.
Trasmessa in live streaming, la serata ha catturato centinaia di migliaia di spettatori. Seduta su un palco in stile salotto tv, circondata da un pubblico esultante, Winfrey ha iniziato chiedendo alla vicepresidente cosa le fosse successo, “nel momento in cui Joe Biden si è fatto da parte e ha ritirato la sua candidatura; è come se un velo o qualcosa fosse caduto, e tu sei entrata in possesso del tuo potere….” Il pubblico ha reagito con entusiasmo.

“Voglio dire, letteralmente” ha continuato Oprah, “guardandoti in un discorso come quello della settimana precedente, che era un bel discorso, per carità, e poi la settimana successiva” e qui Winfrey si è alzata mimando una camminata da star, “ti ho vista camminare e ho detto: cosa le è successo?”. “Arriva per tutti un momento nella vita, sai, in cui bisogna farsi avanti” ha risposto la candidata dem alla Casa Bianca.
Harris parlava a braccio, e su molti temi importanti, come le è successo di rado da quando è stata catapultata in prima linea nella campagna presidenziale: immigrazione illegale, l’effetto delle armi, e cosa succederebbe se Donald Trump perdesse e non accettasse il risultato elettorale.

Ma sull’aborto, uno dei cavalli di battaglia democratici (da quando nel 2022 la Corte Suprema con tre giudici conservatori nominati da Trump ha revocato la tutela federale all’interruzione di gravidanza), Harris ha lasciato spazio alle donne che pagano sulla loro pelle le conseguenze dei divieti oggi in vigore in molti Stati dell’Unione. Così, hanno parlato in pubblico per la prima volta la madre e la sorella di Amber Thurman, la ventottenne morta di setticemia dopo che un ospedale della Georgia ha aspettato 20 ore prima di praticarle un raschiamento. Thurman è una delle due donne di cui finora si sa che siano morte per le conseguenze dei divieti sull’aborto, e che incarnano nell’opinione pubblica i rischi delle restrizioni sulla salute riproduttiva.
“Amber non era un numero” ha detto la madre. “Era amata da una famiglia forte e avremmo fatto di tutto per darle l’aiuto che le serviva”. Kamala Harris andrà oggi in Georgia proprio per parlare di salute riproduttiva: “è una crisi sanitaria” ha detto nel salotto di Oprah, “che colpisce le pazienti e la professione medica”.
Fra il pubblico anche Natalie Griffith, la quindicenne colpita due volte dalla pistola di un compagno durante una sparatoria il 4 settembre alla Apalachee High School, un liceo della Georgia. La madre Marilda Griffith ha raccontato la storia singhiozzando. Harris ha parlato della marea “agghiacciante” di mani di studenti che si alzano quando chiede se hanno partecipato in esercitazioni contro il rischio delle sparatorie a scuola.