Essendo uno dei rapper e dei producer musicali più influenti degli Stati Uniti, Sean “Diddy” Combs ha trascorso gli ultimi 25 anni della sua vita tra ville ed abitazioni fantasmagoriche. Dopo essere stato accusato di aver sfruttato i suoi contatti commerciali per creare un’associazione a delinquere, finalizzata al racket, al traffico sessuale ed al traffico di droga, però, il 54enne dovrà necessariamente “rivedere” le proprie abitudini.
Combs, che è stato arrestato senza possibilità di pagare la cauzione, sarà costretto ad “alloggiare” presso il Metropolitan Detention Center di Brooklyn, una delle carceri più dure e violente della Grande Mela. Qui, nel corso dell’estate sono stati accoltellati a morte due detenuti, mentre la scorsa primavera i membri della gang MS-13 hanno colpito 44 volte con delle lame un altro “inquilino” della struttura, salvatosi miracolosamente.
Negli ultimi tempi, la situazione presso il carcere federale, noto come MDC, è peggiorata a tal punto che diversi magistrati si sono rifiutati di spedirvi detenuti considerati come “non violenti”. Lo scorso mese, un giudice distrettuale, parlando della struttura, affermò: “Qui regna il caos, insieme ad una violenza incontrollata”.

Negli i anni, il centro di detenzione ha ospitato diversi detenuti di alto profilo, tra cui Sam Bankman-Fried, R. Kelly e Ghislaine Maxwell. Solitamente, questi ultimi vengono tenuti in un’unità segregata, lontana dai detenuti comuni, in modo da evitare potenziali pericoli. Tuttavia, stando a quanto riferito da molte fonti che conoscono il carcere, le condizioni sono orribili in tutta la struttura. Come spiegato da un avvocato difensore, Xavier Donaldson, che assiste uno dei detenuti dell’MDC di Brooklyn, “Qui cercano di far crollare le persone”.
Il penitenziario finì sotto la luce dei riflettori già nell’inverno del 2019, quando un’interruzione di corrente lasciò i detenuti senza luce né riscaldamento per un’intera settimana durante una brutale ondata di freddo. Le condizioni dei carcerati hanno continuato a peggiorare durante la pandemia di Covid-19, quando sono stati sottoposti a serrate di 24 ore.
Da quando nel 2021 è stato chiuso l’altro carcere federale della città, il Metropolitan Correctional Center, l’MDC è diventato sempre più pericoloso, in quanto si è ritrovato ad ospitare tutti i criminali più violenti di New York, faticando al contempo ad assumere un numero adeguato di agenti penitenziari. La conseguenza di tutto ciò è apparsa più evidente che mai nel corso degli ultimi mesi, con l’aumento degli attacchi tra gli ospiti all’interno della struttura. Tra giugno e luglio, due persone sono state accoltellate a morte presso il carcere di Brooklyn.

“Fino a quando il governo federale non si darà da fare per rendere le condizioni dell’MDC più umane e sicure, la soluzione è semplice. Un numero molto minore di persone dovrebbe essere detenuto lì, punto”, ha dichiarato l’avvocato di una delle vittime.
Al problema del sovraffollamento e dei pochi agenti in servizio, si aggiunge quello di uno staff sanitario assolutamente non all’altezza della situazione, che non è in grado di fornire ai detenuti le cure mediche necessarie.
Fino all’inizio del processo, dunque, salvo “imprevisti”, Sean Diddy Combs sarà costretto a fare i conti con la dura realtà dell’infernale carcere newyorkese. I suoi avvocati avevano provato a fare ricorso contro la decisione del giudice, ma quest’ultima è stata confermata nella giornata di ieri.