Il Chelsea Hotel di New York, il famoso ritrovo per scrittori, artisti e musicisti, da poco ristrutturato, mette all’asta le sue imponenti insegne al neon.
Il 25 settembre, attraverso una vendita online, saranno vendute, divise in pezzi, assieme ad altri oggetti di culto e opere d’arte degli anni ’70 e ’80.
Il proprietario della casa d’aste Guernsey’s, Arlan Ettinger, ha sottolineato alla stampa che ogni lettera, alta un metro e mezzo, della parola “hotel” sarà ceduta separatamente, mentre della scritta “Chelsea”, installata nel 1949, sarà venduto l’intero segmento.
“Quell’insegna faceva capire al mondo che questo era un luogo di libero pensiero, di attività creative, di uno stile di vita rumoroso”, ha aggiunto Ettinger. “Quando dicevi il “Chelsea”, ti immaginavi Andy Warhol, Arthur Miller e Bob Dylan, che lo abitavano”.
Effettivamente, sono in molti ad aver vissuto al Chelsea negli anni ’60: oltre al drammaturgo Miller e al musicista Dylan, vi hanno transitato il pittore Jackson Pollock, la cantante Patti Smith, gli scrittori Mark Twain e Jack Kerouac, il chitarrista Jimi Hendrix. Andy Warhol, nel 1966, vi girò anche parti del film Chelsea Girls.
L’hotel, progettato dall’architetto Philip Hubert, venne costruito nel 1880 in stile gotico vittoriano e all’epoca era il più alto della Grande Mela. Tra i suoi tratti più caratteristici vi sono le balconate in ferro battuto con richiami floreali, costruite da J.B. & J.M. Cornell, e la sua grande scalinata, che si estende per dodici piani.
Con il tempo, alcuni degli arredi provenienti dagli interni, come le porte delle camere un tempo occupate dai celebri personaggi sono già state cedute.
Fra i cimeli che saranno messi in vendita vi sono anche una vecchia insegna del ristorante El Quijote, la batteria e le chitarre appartenute a Madonna, i ritratti di Warhol e Haring realizzati dall’artista Jean-Michel Basquiat che potrebbero far incassare fino a 2 milioni di dollari ciascuno, oltre alle registrazioni originali del primo album di Dylan che di dollari potrebbero fruttarne 500.000. Le lettere al neon della parola “hotel” si prevede possano raggiungere 10.000 dollari, mentre l’insegna “Chelsea” 100.000.
Thomas Rinaldi, autore del libro New York Neon, in passato dell’edificio aveva scritto: “I suoi tubi al neon si intrecciano con il tessuto dell’identità della città tanto quanto qualsiasi punto di riferimento di mattoni e malta”.