Come comunicato dall’FBI, all’inizio dell’estate l’Iran ha hackerato alcune informazioni sensibili riguardanti la campagna di Donald Trump, inviandole all’entourage del presidente Biden, al tempo ancora candidato alla Casa Bianca. Secondo i federali, le mail in questione sarebbero state inoltrate ad alcuni collaboratori dell’attuale leader statunitense, tra la fine giugno e l’inizio di luglio.
I messaggi contenevano “un estratto tratto da materiale rubato e non pubblico della campagna dell’ex presidente Trump”. L’ultima rivelazione da parte dei federali getta nuova luce sulle numerose tattiche che l’Iran ha impiegato per danneggiare la corsa del tycoon, nonostante i funzionari statunitensi abbiano denunciato un tentativo di far trapelare documenti rubati della campagna ad agosto.
Ora, non è chiaro in che modo lo staff di Biden abbia utilizzato a suo favore le informazioni sul candidato del GOP. Ciò che è certo, come spiegato dagli investigatori, è che nessun membro dell’entourage del presidente ha risposto alle mail degli hacker iraniani, né avevano chiesto loro in precedenza di fornire alla campagna materiale su Trump.
Mercoledì, sulla vicenda è intervenuta anche Morgan Finkelstein, portavoce della vicepresidente e candidata democratica Kamala Harris, che ha affermato: “Abbiamo collaborato con le autorità competenti, una volta venuti a conoscenza di questo episodio. Non siamo a conoscenza di materiale inviato direttamente alla campagna elettorale; alcuni individui sono stati presi di mira sulle loro e-mail personali con quello che sembrava uno spam o un tentativo di phishing. Condanniamo con la massima fermezza qualsiasi sforzo da parte di attori stranieri di interferire nelle elezioni statunitensi, compresa questa attività malevola sgradita e inaccettabile”.
“Tutto ciò è un’ulteriore prova che gli iraniani stanno interferendo con le elezioni per aiutare Kamala Harris e Joe Biden”, ha invece dichiarato Karoline Leavitt, portavoce della campagna del tycoon, “sanno che il presidente Trump si opporrà al loro regno del terrore. Kamala e Biden devono confessare se hanno usato il materiale hackerato”.
Naturalmente, anche lo stesso Trump ha colto la palla al balzo, affermando nel corso del suo ultimo comizio a New York: “L’Iran ha hackerato la mia campagna elettorale. Non so cosa diavolo abbiano trovato, mi piacerebbe scoprirlo. Non può essere stato molto eccitante”.
“L’FBI ha seguito questa attività e continuerà a indagare ed a raccogliere informazioni per perseguire e distruggere i responsabili delle minacce”, hanno infine dichiarato i federali. Questi ultimi hanno inoltre sottolineato che l’Iran, insieme alla Russia e alla Cina, stanno “cercando in qualche modo di esacerbare le divisioni nella società statunitense a proprio vantaggio, e vedono i periodi elettorali come momenti di vulnerabilità”.