Un gruppo di scienziati del National Solar Observatory (NSO) degli Stati Uniti ha realizzato la prima mappa dei campi magnetici per monitorare la parte più esterna del Sole, chiamata corona, una enorme massa in costante movimento. Si tratta di uno strumento molto importante per prevedere le tempeste geomagnetiche poiché costituiscono una seria minaccia per i satelliti e il sistemi di comunicazione sulla Terra. I risultati della ricerca sono stati pubblicati su Science Advances.
“Proprio come le cartine dettagliate della superficie terrestre e dell’atmosfera hanno consentito previsioni meteorologiche più accurate – ha dichiarato la direttrice del programma del NSO, Carrie Black, – questa mappa, completa dei campi magnetici nella corona solare, ci aiuterà a prevedere meglio le tempeste geomagnetiche e il meteo spaziale.”
Come si evince dallo studio, “partendo dal presupposto che il telerilevamento della corona solare è stato finora carente abbiamo trovato un modo per monitorarlo. Grazie ai progressi nel campo scientifico della coronografia del Sole, riportiamo mappe senza precedenti di spettri polarizzati emessi nella parte attiva”.
I ricercatori chiariscono che ”queste misurazioni produrranno benefici per il futuro e per la ricerca e la previsione del tempo spaziale”.
La ricerca, guidata da Thomas A. Schad, si è basata sui dati raccolti dal telescopio solare Daniel K. Inouye alle Hawaii, il più potente al mondo. Questo strumento sensibile e preciso permette di produrre una sorta di “eclissi artificiale” oscurando le radiazioni emesse direttamente dal Sole e mettendo in rilievo i tenui bagliori della corona. Ciò permette ai ricercatori di individuare, mappare e monitorare con maggiore precisione eventuali tempeste geomagnetiche.
Gli studiosi ricordano inoltre che, in campo astronomico, questo metodo può rivelarsi molto utile per lo studio delle altre stelle e per comprendere l’impatto dei campi magnetici di queste sui pianeti vicini.