Meta ha dichiarato che, dai prossimi giorni, impedirà ai media russi di pubblicare contenuti sulle proprie piattaforme, di Facebook, Instagram, Whatsapp, in modo da evitare la diffusione di fake news sulle elezioni presidenziali di novembre. Alla denuncia, si è unito anche Youtube, che ha deciso di rimuovere i canali definitivamente i canali che aveva già bloccato.
“Dopo un’attenta valutazione – comincia il comunicato pubblicato da Meta – abbiamo ampliato la nostra azione di contrasto nei confronti dei media statali russi: Rossiya Segodnya, RT e altre enti correlate sono ora bandite dalle nostre app a livello globale per attività di interferenza estera”.
Dal suo canto, i rappresentati di Youtube hanno dichiarato di aver rimosso “oltre 230 canali affiliati a AVO TV Novosti”, proprietari di RT, e “a Rossiya Sedonya”, che possiede Sputnik. Già nel marzo 2022, la piattaforma aveva bloccato i canali sponsorizzati da Mosca.
La decisione arriva una settimana dopo dalle accuse del Dipartimento di Giustizia americano sulla propaganda politica mossa da Mosca, attraverso diversi canali di comunicazione. Due dipendenti di RT sono stati accusati di aver spinto, con un finanziamento di 9,7 miliardi di dollari, alcuni podcaster americani a partecipare a Tenet Media, un canale di streaming del Tennessee, per diffondere false notizie sul partito democratico. Alla denuncia degli Stati Uniti, si sono uniti anche Canada e Regno Unito che hanno accusato RT di agire come braccio delle agenzie di intelligence russe e annunciato nuove sanzioni per limitare i fondi internazionali.
Per evitare la diffusione di false informazioni sulle elezioni, l’amministrazione di Meta, nei mesi scorsi, ha sfavorito, aggiornando l’algoritmo, tutti gli account che pubblicavano notizie politiche di qualsiasi genere, non solo relativi alla Russia o provenienti da affiliati di Mosca. Già nel 2020, il proprietario di Facebook e Instagram aveva denunciato il Cremlino per la falsa propaganda e, adesso, pubblica con regolarità rapporti sulle campagne di disinformazione straniere provvedendo a rimuoverle se necessario.
Mercoledì 18 settembre, la Commissione di Intelligence del Senato si incontrerà con Nick Clegg, presidente degli affari globali di Meta, e con i rappresentanti di Google e Microsoft per capire quali passi intraprendere nei prossimi mesi.