Si chiama Ryan Wesley Routh l’uomo fermato dalle autorità nel pomeriggio di ieri, in Florida, e sospettato di essere il presunto attentatore di Donald Trump. Routh, 58 anni, è un costruttore autonomo di alloggi a prezzi accessibili alle Hawaii, che nel corso degli ultimi mesi si era espresso più volte su temi politici e sull’attualità sui propri profili social, criticando spesso l’ex presidente ed attuale candidato del GOP.
Durane l’estate, l’uomo, che secondo le autorità voleva assassinare Trump mentre stava giocando a golf, aveva parlato su X anche dell’attentato ai danni del tycoon dello scorso 13 luglio, in Pennsylvania. In un post, Routh aveva taggato la candidata democratica, Kamala Harris, ed il presidente Biden, scrivendo: “Dovreste visitare i feriti del comizio e partecipare al funerale del pompiere ucciso. Trump non farà mai nulla per loro”.
In un altro post di aprile, invece, il 58enne dichiarò che la campagna del tycoon avrebbe dovuto chiamarsi ‘MASA’, e non MAGA, ovvero l’acronimo di “Rendere gli americani di nuovo schiavi”. Eppure, in passato, Routh, originario del North Carolina, era stato un sostenitore di The Donald. Nel 2016, infatti, l’operaio edile votò per il tycoon, salvo poi ritornare sulle proprie idee. “Io e il mondo speravamo che il presidente Trump sarebbe stato diverso e migliore del candidato Trump”, scrisse nel 2020, “tutti noi siamo rimasti delusi e sembra che la situazione stia peggiorando. Sarò felice quando te ne andrai”.
Negli ultimi anni, dunque, Routh ha deciso di abbracciare la causa democratica, sostenendola anche con donazioni da un centinaio di dollari. Dal 2022, invece, l’uomo si è schierato anche a favore dell’Ucraina, impegnata nel conflitto con la Russia, affermando sui social: “Sono disposto a volare fino a Cracovia e ad andare al confine dell’Ucraina per combattere e morire. Dobbiamo radere al suolo il Cremlino”. L’anno scorso Routh ha usato il suo account Facebook per incoraggiare gli stranieri a combattere in guerra. Ha cercato di arruolare coscritti afghani in una raffica di post, presentandosi come una sorta di agente sotto copertura vicino a Kiev.
Sulla sua pagina LinkedIn, si legge che nel 2018 ha avviato un’azienda chiamata Camp Box Honolulu, che costruisce unità di stoccaggio e piccole abitazioni. In passato, però, ha avuto più di un problema con la legge, come dimostrano i registri del North Carolina.
Nel 2002, Routh era stato arrestato dopo essere stato fermato dalla polizia per aver presumibilmente messo le mani su un’arma da fuoco, prima di barricarsi in un’attività commerciale. Le autorità statali e federali, inoltre, lo hanno ripetutamente accusato di non aver pagato le tasse nei tempi previsti. Nel 2008, ad esempio, ha dovuto affrontare un debito fiscale federale di circa 32.000 dollari, secondo i documenti del tribunale.
Naturalmente sciocchezze in confronto ai reati dei quali potrebbe essere accusato se verrà giudicato colpevole di quanto accaduto ieri in Florida. Nel primo pomeriggio di domenica, Trump si trovava presso il suo golf club, quando gli agenti del Secret Service hanno sentito degli spari ed hanno notato un uomo in lontananza armato di un AK-47. Le autorità hanno poi fermato Routh, principale sospetto, che stava cercando di scappare con la sua vettura.
Sulla vicenda è intervenuto anche il figlio del 58enne, Oran, che ha affermato: “Non so cosa sia successo in Florida, e spero che le cose siano state solo gonfiate a dismisura”. Il primogenito del presunto attentatore ha inoltre definito l’uomo come “un padre amorevole e premuroso, una persona onesta ed un gran lavoratore”.