93 anni e non sentirli. Nonostante la veneranda età, il magnate dei media Rupert Murdoch sembra non aver perso la propensione alle sfide. Anche quelle più personali. A dimostrarlo è la complessa disputa legale che vede il miliardario australiano-statunitense sulle barricate contro tre dei suoi figli – che lamentano di essere stati discriminati nella scelta di cooptare il primogenito Lachlan a guida solitaria dell’impero di famiglia.
Secondo il New York Times, che ha esaminato documenti legali privati, Murdoch starebbe da mesi cercando di modificare un trust – tecnicamente immutabile – istituito quasi 25 anni fa. L’istituto prevede infatti che, in caso di dipartita del magnate, il controllo della sua vasta azienda venga suddiviso equamente tra i suoi quattro figli maggiori: Prudence, Elisabeth, Lachlan e James.
Murdoch-padre si oppone sostenendo che per mantenere il successo commerciale delle sue aziende – in particolare Fox News – sia essenziale avere un soggetto politicamente allineato con la sua visione conservatrice. E il profilo ideale sarebbe proprio quello Lachlan, il più “a destra” dei fratelli. Che l’anno scorso è stato perciò nominato presidente di News Corp (ombrello che comprende il Wall Street Journal, il New York Post, e il Times di Londra) nonché CEO di Fox Corporation.
L’attivismo del padre non è piaciuto ai potenziali eredi, che così lo hanno portato in tribunale. La decisione finale sulla querelle familiare spetterà perciò a una corte del Nevada, che si riunirà per la prima volta lunedì 16 settembre e potrebbe presto determinare chi controllerà una fetta importante del panorama mediatico mondiale.
Eppure i rapporti tra i fratelli non sono sempre stati così conflittuali. Quando il trust fu stabilito negli anni ’90, regnava piuttosto un clima di armonia (anche politica). Col passare degli anni, tutto è cambiato. James, ad esempio, ha lasciato la dirigenza di News International dopo lo scandalo delle intercettazioni telefoniche nei confronti di personaggi di spicco del Regno Unito (tra cui la famiglia reale), mentre nel 2008 Elisabeth ha organizzato una raccolta fondi per il democratico Barack Obama (Murdoch senior, ça va sans dire, si è profuso a favore del repubblicano John McCain).
Lachlan, d’altra parte, ha assunto ruoli sempre più importanti fino a diventare l’erede designato. Un’ascesa che ha fatto deteriorare i rapporti tra Lachland-Rupert e James, con quest’ultimo che ha criticato pubblicamente le posizioni politiche e ambientali dei media del padre. Al matrimonio di Murdoch sr. con la biologa russa Elena Zhukova – quinta moglie del miliardario -, celebrato lo scorso marzo, non sorprende che il solo dei figli a presentarsi sia stato Lachlan.
Walter Marsh, autore del libro Young Rupert: The Making of the Murdoch Empire, afferma che le mosse di Murdoch sono in linea con la sua abitudine di controllo nei confronti delle sue “creature” commerciali. Il magnate, sostiene Marsh, ha sempre avuto una capacità innata di dirigere e plasmare il suo impero secondo i suoi istinti e le sue decisioni strategiche.
Ma chiunque uscirà vincitore dalla guerra fratricida, si ritroverà al vertice di un impero ridimensionato rispetto ai fasti del passato. Negli Stati Uniti Fox News è da anni in rotta di collisione con Donald Trump (e di riflesso con la leadership del Partito Repubblicano). E anche nel suo feudo, il Regno Unito, i giornali conservatori di Murdoch non sembrano avere più l’influenza – e i lettori – di un tempo.