Come annunciato dalla Casa Bianca, gli Stati Uniti hanno ottenuto il rilascio di 135 prigionieri politici detenuti in Nicaragua, per motivi umanitari. Questi ultimi, una volta arrivati in Guatemala, potranno richiedere di entrare negli USA o in altri Paesi.
L’accordo include 13 persone affiliate all’organizzazione religiosa Mountain Gateway, con sede in Texas, insieme ad altri laici, cattolici, studenti e altre persone che, secondo la Casa Bianca, i leader nicaraguensi considerano come “una minaccia per il loro governo autoritario”.
“Nessuno dovrebbe essere messo in prigione per aver esercitato pacificamente i propri diritti fondamentali di libera espressione, associazione e pratica della propria religione”, ha dichiarato in un comunicato il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan, “Gli Stati Uniti chiedono ancora una volta al governo del Nicaragua di cessare immediatamente gli arresti e le detenzioni arbitrarie dei suoi cittadini, per aver semplicemente esercitato le loro libertà fondamentali”.
Come riferito dai media statunitensi, negli ultimi anni il governo nicaraguense, presieduto da Daniel Ortega, ha promosso con una frequenza sempre maggiore una serie di iniziative volte a mettere a tacere qualsiasi forma di opposizione e qualsiasi potenziale “pericolo”.
Dal 2022, in particolare, sembra che Ortega abbia preso di mira la Chiesa cattolica, e ha ordinato al contempo la chiusura di diversi giornali locali, organizzazioni non governative ed università.
L’amministrazione Biden ha inoltre ringraziato il presidente guatemalteco, Bernardo Arévalo, per aver accolto i nicaraguensi e “per la sua continua leadership nella regione nell’affrontare le questioni umanitarie e nel sostenere la libertà democratica”.
Sulla notizia riguardante il rilascio dei 135 prigionieri, è intervenuta anche la comunità religiosa texana di Mountain Gateway, che ha esultato per l’imminente ritorno a casa dei suoi pastori e dei suoi avvocati, “dopo quasi nove mesi di ingiusta detenzione”. L’organizzazione aveva precedentemente presentato una petizione al governo degli Stati Uniti, all’Organizzazione degli Stati Americani e alle Nazioni Unite per contribuire al loro rilascio.
“Questo è il giorno per cui abbiamo pregato e creduto in Dio”, ha dichiarato Jon Britton Hancock, fondatore di Mountain Gateway, “Queste persone hanno sofferto molto per amore del Vangelo. Oggi piangiamo lacrime di gioia perché i nostri fratelli e sorelle sono liberi”.