Riaffiora un altro podcast scomodo per il candidato vicepresidente repubblicano JD Vance, una intervista relativamente recente – del settembre 2021 – in cui fra l’altro dice che le donne che danno priorità alla carriera rispetto ai figli “scelgono il cammino dell’infelicità”. Vance si riferiva per esempio alle sue ex colleghe alla scuola di legge di Yale, persone per cui “perseguire l’uguaglianza razziale o di genere in pratica è il sistema dei valori che dà senso alla loro esistenza (ma) poi scoprono tutte che quel sistema di valori porta all’infelicità”. In un altro punto dell’intervista, affermava che gli uomini negli Usa sono “repressi” nella loro virilità.
Non solo, dedicava anche una frecciata alla deputata del Minnesoto Ilhan Omar, già rifugiata somala e una delle figure di spicco della sinistra democratica. Secondo il candidato vicepresidente, Omar avrebbe “dimostrato ingratitudine” verso l’America, e vivrebbe “in un tugurio” se non si fosse trasferita. In una email al Guardian, Omar ha replicato parlando di “retorica incivile e xenofobica”, “pericolosa e anti americana”.
Una versione video del postcast era stata pubblicata di YouTube il 20 settembre 2021, e il contesto fa pensare che fosse stata registrata in quei giorni. All’epoca, Vance, noto come scrittore dal 2016 quando aveva pubblicato Hillbilly Elegy (Elegia americana), muoveva i primi passi in politica; il primo luglio 2021 aveva annunciato la sua candidatura come senatore (è poi stato eletto nell’Ohio, con abbondanti finanziamenti di gruppi conservatori).
Da quando Donald Trump lo ha scelto come vicepresidente, i media americani stanno lavorando a ripescare le dichiarazioni di Vance, soprattutto quelle che riguardano le donne e il loro ruolo nella società, parole importanti mentre Kamala Harris raccoglie sempre più consensi fra le elettrici. Come la famosa frase secondo cui i leader democratici (fra cui Kamala Harris) sarebbero “gattare senza figli”. La settimana scorsa sono riemerse le frasi con cui attaccava la presidente di un sindacato degli insegnanti suggerendole di farsi “qualche figlio suo”.
L’intervista del 2021 contiene anche qualche frase molto discutibile su altri fronti. Dell’arrivo in America dopo il ritiro da Kabul, degli afgani che avevano lavorato per l’esercito Usa, Vance si chiedeva se “certi gruppi di persone possano diventare americani di successo. Del clima ostile alla comunità somalo-americana di Minneapoli, diceva che “alla gente non piace farsi prendere a colpi d’ascia per strada”. Però Vance diceva anche che la sinistra “usa il razzismo come un maglio” e che in passato si era “preoccupato troppo di queste accuse, perché possono distruggere una carriera e la vita di una persona”.
Lo spostamento verso destra di Vance una volta sceso in politica pareva mirato a conquistarsi l’elettorato evangelico col messaggio che la felicità sta nell’aderire ai ruoli tradizionali, e a fare appello alle pulsioni più misogine della società Usa. Adesso, la strategia rischia di ritorcersi contro di lui, perché di fronte alla rivitalizzata campagna democratica, le opinioni troppo divisive rischiano di alienare al ticket repubblicano le simpatie di centristi e indipendenti.