Lo scorso mercoledì una Corte d’Appello federale di Manhattan presieduta dal giudice John Walker ha annullato per la seconda volta l’archiviazione di una causa per diffamazione intentata il 14 febbraio 2022 dall’ex governatrice dell’Alaska e candidata repubblicana alla vicepresidenza nel 2008 Sarah Palin, contro il New York Times ordinando un nuovo processo per discutere il caso.
Palin sostiene di essere stata diffamata da un articolo del Times del 2017 intitolato “America’s Lethal Politics” che suggeriva che la sparatoria del 2011 che ferì gravemente l’allora deputata Gabby Giffords dell’Arizona e in cui sei persone persero la vita, potesse in qualche modo essere collegata a un grafico digitale pubblicato dal Comitato di azione politica di Palin l’anno precedente, che dipingeva una croce – identica a quella disegnata sui bersagli nei poligoni di tiro – sui distretti elettorali giudicati nemici, incluso quello di Giffords,
La mappa, rilasciata in mezzo a un’ondata di piccole violenze contro i legislatori democratici, venne promossa da Palin su Twitter con la frase: “Non ritiratevi, anzi, RICARICATE”, che alcuni critici interpretarono come un’ammiccante approvazione della violenza.
Il giudice federale di Manhattan Jed Rakoff ha già respinto due volte la causa di Palin, accogliendo la richiesta del Times di archiviare il caso, perché ha ritenuto che si trattasse di un articolo infelice ma non scritto con intento diffamatorio.
Mercoledì, invece, il giudice del secondo circuito John Walker ha affermato che Rakoff durante il processo del febbraio 2022 si espresse a favore del Times respingendo la denuncia dopo aver stabilito che “nessuna giuria ragionevole avrebbe potuto ritenere che il Times fosse motivato da effettiva malizia nei confronti di Palin”. Secondo Walker i giurati che hanno poi espresso il loro verdetto dichiarando che il Times non era responsabile per le accuse, erano stati influenzati dalle parole del collega.
Nella sentenza della corte d’appello di mercoledì, un collegio di tre giudici convocato da Walker ha infatti affermato che la decisione di Rakoff di archiviare la causa potesse avere avuto un peso influenzando notevolmente la giuria, e ha sostenuto che “il giudice Rakoff ha impropriamente invaso la competenza della giuria ”.
II giudice Walker ha quindi annullato i verdetti di archiviazione e ha rinviato a un nuovo processo.
Charlie Stadtlander, portavoce del Times, ha dichiarato: “Questa decisione è deludente” e ha aggiunto: “Siamo fiduciosi nel credere che vinceremo il nuovo processo”.