Sono ancora senza lo stipendio pattuito, i 400 poliziotti keniani, che circa due mesi fa sono stati inviati ad Haiti per guidare la missione di sicurezza internazionale (Mss) sostenuta dall’Onu e aiutare il Paese a ripristinare la stabilità.
In un rapporto pubblicato nei giorni scorsi, il Servizio di polizia nazionale del Kenya (Nps), ha confermato che gli agenti non hanno ancora ricevuto i compensi supplementari previsti per il nuovo intervento.
Dai funzionari di Mss immediata è stata la replica: “non c’è necessità di preoccuparsi, il procedimento di pagamento è in via di esecuzione”.
La missione è finanziata principalmente da un fondo fiduciario gestito dall’ONU, con contributi significativi da parte di Stati Uniti, Canada, Francia e Spagna. Complessivamente, gli USA, per sostenere l’intervento hanno promesso almeno 380 milioni di dollari.
Nei prossimi mesi il contingente dovrebbe raggiungere le 2.500 unità, sono attese altre forze speciali da Giamaica, Benin, Ciad, Bahamas, Bangladesh, Barbados e Belize.
Circa 600.000 haitiani sono stati costretti a fuggire dalle loro case nell’ultimo anno a causa della violenza delle bande che tuttora controllano l’80% della capitale Port-au-Prince.
Intanto sembra ormai confermato il coinvolgimento di informatori statunitensi nell’assassinio del presidente Jovenel Moïse, avvenuto il 7 luglio 2021.
Walter Veintemilla, un imprenditore della Florida, è formalmente accusato di aver finanziato il piano per eliminare il politico e la sua implicazione solleva interrogativi anche sul possibile ruolo delle agenzie di intelligence degli Stati Uniti.
L’uomo d’affari avrebbe infatti ottenuto consulenze legali da “J.C.”, un avvocato ecuadoriano che vive in Bolivia, ritenuto un informatore confidenziale di un’agenzia d’intelligence americana.
Il 1° luglio, gli avvocati di Veintemilla, hanno presentato una mozione preliminare per far deporre “J.C”, la cui testimonianza confermerebbe la tesi della difesa dell’imprenditore: “che diverse agenzie investigative e amministrative del governo degli Stati Uniti erano a conoscenza delle intenzioni dei suoi presunti co-cospiratori ad Haiti e hanno sostenuto tali azioni”.
Questo porterebbe a un collegamento diretto tra i piani di cambiamento di regime e le strutture di potere statunitensi, sottolineato dall’influenza degli USA nelle questioni politiche dell’America Latina.