“La sua leadership si è estesa per decenni, durante i quali non solo ha fatto crescere l’azienda, ma ha anche alimentato una cultura dell’innovazione e l’amore per la lettura”, si legge in un comunicato dell’impero Barnes & Noble che annuncia la morte del suo fondatore, Leonard Riggio. Il più grande venditore di libri al dettaglio degli Stati Uniti, l’imprenditore è deceduto all’età di 83 anni “a seguito di una valorosa battaglia contro il morbo di Alzheimer“, ha specificato la famiglia.
Nato a Little Italy nel 1941 da genitori italiani, Leonard Riggio per gran parte della sua infanzia è cresciuto a Brooklyn. È stato per l’editoria una specie di Amazon ma partito come magazziniere nella libreria della New York University, dopo aver frequentato lì i corsi serali. Acume finanziario e spirito imprenditoriale gli hanno permesso di scalare i ranghi fino a diventare un pioniere della vendita al dettaglio. Nel 1965 fondò lo Student Book Exchange, che fece diventare concorrente della libreria della NYU. Il negozio di Riggio si distingueva per il suo spirito giovanile: permetteva agli studenti di stampare volantini contro la guerra. Riuscì ad aprire diverse sedi.
Poi, nel 1971, acquistò l’unico negozio di Barnes & Noble a Manhattan, sulla Fifth Avenue, e lo trasformò in un vero e proprio impero. Nel 2018, invece, quando gli affari erano in crisi a causa della concorrenza di Amazon e l’avvento dell’e-book a scapito del cartaceo l’azienda fu costretta a chiudere 400 delle oltre 600 filiali. L’anno successivo l’hedge fund newyorchese Elliott Investment Management acquisì Barnes & Noble per 683 milioni di dollari.
Oltre al suo successo imprenditoriale, Riggio è stato un fervente sostenitore dell’istruzione pubblica, della giustizia sociale e delle arti. Numerose le sue iniziative filantropiche, tra cui Home Again Project insieme al musicista Tony Bennett, il finanziamento della ricostruzione di case a New Orleans dopo l’uragano Katrina. Un grande appassionato di arte minimalista e mecenate, è stato a fianco di progetti culturali come il DIA, la Fondazione che si occupa di arte contemporanea, la cui sede principale si trova a Beacon, New York. L’impegno per l’uguaglianza e la diversità hanno valso a Leonard Riggio numerosi riconoscimenti, tra cui l’Ellis Island Medal of Honor.

Le origini di Barnes & Noble risalgono al 1873, quando Charles M. Barnes avviò un’attività di vendita di libri dalla sua casa di Wheaton, nell’Illinois. Nel 1917, suo figlio William si recò a New York per unirsi a G. Clifford Noble nella fondazione di Barnes & Noble. Durante l’apice della Grande Depressione, sulla Fifth Avenue, all’altezza della 18esima strada, fu aperto quello che in seguito divenne il flagship store di Barnes & Noble. Nel 1971, Riggio l’acquisì insieme al nome commerciale e la libreria di punta della futura catena, fondendola con la sua fiorente attività. Nel giro di pochi anni, il negozio Barnes & Noble di Manhattan divenne “la libreria più grande del mondo”, con 150.000 titoli di libri.
Nel corso degli anni ’70 e ’80, la Società effettuò numerose acquisizioni. La più grande nel 1987, con le 797 librerie della B. Dalton Bookseller. Quindi Doubleday Book Shops, e i diritti sul nome delle librerie Scribner’s e BookStop. All’inizio degli anni ’90, Riggio ideò il concetto rivoluzionario di “superstore”, che combinava una vasta selezione di libri, musica, giochi educativi e regali, con un personale esperto in materia e un’atmosfera accogliente, adottando la cosiddetta formula aperta del locale: insieme ai volumi anche angoli bar e caffetteria, divani e aree dedicate alla lettura e alla presentazione di libri. “I nostri non erano luoghi elitari. Potevi entrare, bere una tazza di caffè, leggere un libro per tutto il tempo che volevi e andare in bagno. Tutte innovazioni che prima sembravano impossibili”, aveva dichiarato Riggio al New York Times nel 2016.