Un altro colpo alla Boeing è arrivato con l’annuncio della Nasa che i due astronauti Sunita Williams e Barry Wilmore, arrivati sulla Stazione Spaziale Internazionale con la navicella Starliner, resteranno in orbita fino a febbraio 2025. La navicella della Boeing tornerà sulla terra senza equipaggio: non è abbastanza sicura. Invece Williams e Wilmore torneranno sulla Terra solo con la missione Crew Dragon 9 di SpaceX, la compagnia fondata da Elon Musk.

Williams e Wilmore erano partiti il 5 giugno per una missione in teoria di soli 8 giorni e si sono ritrovati bloccati sulla ISS – dove alla fine passeranno otto mesi. La Starliner ha evidenziato problemi nel viaggio di andata, incluse perdite di elio, che hanno sospinto carburante nel sistema propulsivo. Soprattutto, i propulsori non funzionano bene e Boeing non è riuscita a capire da cosa dipenda nonostante molteplici prove a terra. Gli ingegneri della compagnia e della Nasa si scervellano da mesi senza successo, e il rischio per gli astronauti è troppo alto.
L’annuncio dell’amministratore della Nasa, Bill Nelson, certifica insomma che Starliner non è abbastanza sicura; e questo è un problema enorme per la Boeing, e anche per l’ente spaziale statunitense. Il viaggio di Williams e Wilmore, il primo di Starliner con equipaggio dopo anni di rinvii, avrebbe dovuto dimostrare proprio che la Boeing è in grado di competere con SpaceX, che finora ha mandato nello spazio nove missioni con equipaggio Masa e diverse missioni commerciali.
Da quando la Nasa ha interrotto i lanci dei suoi shuttle (decisione presa in seguito al disastro del Columbia che si disintegrò rientrando in orbita con sette astronavi a bordo il primo febbraio 2003), l’ente spaziale Usa si è dovuto affidare alla russa Roscosmos e alle sue navette spaziali Soyuz. Nel 2014 la Nasa aveva firmato con Boeing e SpaceX due contratti paralleli per sviluppare navette per il trasporto umano. Allora Boeing era un colosso dell’aviazione, SpaceX la compagnia di un visionario. Dieci anni dopo, la compagnia fondata da Musk fornisce vettori affidabili – che trasportano regolarmente astronauti dal 2020, e si permettono anche viaggi interstellari per ricchissimi clienti privati, come il miliardario Jared Isaacman che sta per ripartire con la missione Polaris Dawn.

Questo viaggio della navicella Starliner avrebbe dovuto fornire alla Nasa un’alternativa competitiva. Considerando che il contratto Boeing del 2014 era da 4,2 miliardi di dollari mentre SpaceX ne aveva ottenuti solo 2,6, la faccenda diventa anche pesantemente costosa.
Boeing non ha preso parte alla conferenza Nasa che ha annunciato la decisione ma ha emesso un comunicato secondo cui continua “a concentrarsi sulla sicurezza di equipaggio e veicoli spaziali. Proseguiamo la missione come deciso dalla Nasa e stiamo preparando il veicolo per un rientro sicuro senza equipaggio”.
Non è possibile far rientrare prima Wilmore e Williams perché la capsula SpaceX attualmente attraccata sulla ISS deve riportare a terra quattro astronauti che sono sulla Stazione da marzo 2024; rientreranno a fine settembre, un mese dopo la data prevista (a bordo il comandante Nasa Matthew Dominick, il russo della Roscosmos Alexander Grebenkin; e i due astronauti NASA Michael Barratt e Jeanette Epps). A meno di un’emergenza, non c’è posto a bordo per altre due persone. Attraccata alla ISS c’è anche una Soyuz, che ha solo tre posti: due sono riservati a colleghi astronauti russi che sono in orbita da un anno. Lo spazio resta l’unico dominio umano in cui regnano pace e collaborazione fra superpotenze.
Per far tornare a terra Wilmore e Williams, la Nasa ha cambiato l’equipaggio del prossimo taxi SpaceX lasciando a terra due astronauti; a fine settembre la navetta partirà con due posti vuoti e tornerà a fine febbraio.
Butch Wilmore, 61 anni, e Suni Williams, 58, sono due capitani di marina in pensione con esperienza di voli spaziali e naturalmente non hanno espresso alcuna rimostranza; il mese scorso in una conferenza stampa dalla ISS hanno detto di essere felici di lavorare sulla stazione e secondo la Nasa “sostengono pienamente la decisione di rinviare il rientro”.