“È giunto il momento di adeguare la politica monetaria” della Fed. Lo ha affermato il presidente della banca centrale Usa, Jerome Powell, in un discorso programmatico al ritiro annuale della Federal Reserve a Jackson Hole, nel Wyoming, dando una chiara indicazione che la Fed intende finalmente tagliare i tassi di interesse, probabilmente a settembre. Le sue parole hanno innescato il rialzo di Wall Street e delle borse europee.
“La direzione di marcia è chiara e i tempi e il ritmo dei tagli dei tassi dipenderanno dai dati in arrivo, dalle prospettive in evoluzione e dall’equilibrio dei rischi”, ha detto Powell.
“L’inflazione è diminuita significativamente”, ha aggiunto. Tuttavia secondo il capo della Fed l’aumento elevato dei prezzi “ha innescato stress e senso di ingiustizia; la maggior parte degli americani in vita oggi non ha mai sperimentato un’inflazione elevata così duratura”. Powell ha aggiunto che l’aumento dei prezzi “è ora molto più vicino al nostro obiettivo” e che è cresciuta la sua fiducia sulla possibilità che l’inflazione “si sia incamminata su un percorso sostenibile verso il 2%”.
Economicamente, i tassi d’interesse vengono mantenuti alti nel tentativo di controllare l’aumento dei prezzi, ovvero l’inflazione. Più il tasso di interesse (costo del denaro) è basso più le persone sono invogliate a prendere soldi in prestito: aumenta quindi il denaro circolante nell’economia e questa è una delle cause che portano all’innalzamento dell’inflazione e all’aumento dei consumi.
Gli analisti si aspettano ora un taglio del costo del denaro di almeno un quarto di punto, ma alcuni scommettono su una sforbiciata di mezzo punto percentuale. La prossima riunione possibile sarà il 17 e 18 settembre, l’ultima prima delle elezioni presidenziali statunitensi del 5 novembre. Attualmente i tassi, dal luglio 2023, si trovano tra il 5,25 e il 5,5%,.