Gli elettori dell’Arizona decideranno, a novembre, se aggiungere il diritto all’aborto alla Costituzione locale. L’ufficio del Segretario di Stato ha dichiarato lunedì di aver certificato 577.971 firme, un numero di gran lunga superiore a quello richiesto dalla coalizione che sostiene la misura elettorale. Il gruppo, l’Arizona for Abortion Access, ha dichiarato che si tratta del maggior numero di firme convalidate per un’iniziativa popolare nella storia dello Stato.
“Questa è una grande vittoria per gli elettori dell’Arizona, che ora potranno votare SÌ per ripristinare e proteggere il diritto di accesso alle cure abortive, senza interferenze politiche, una volta per tutte”, ha dichiarato in un comunicato Cheryl Bruce, responsabile della campagna.
I Democratici hanno fatto del diritto all’aborto un messaggio centrale delle loro politiche da quando la Corte Suprema degli Stati Uniti ha rovesciato la sentenza Roe v. Wade nel 2022. Quest’anno la questione sarà sottoposta agli elettori in Colorado, Florida, Maryland, Nevada, New York e South Dakota.
La legge dell’Arizona attualmente vieta gli aborti dopo le 15 settimane di gravidanza. La legge, firmata nel 2022, prevede eccezioni in caso di emergenze mediche, ma presenta ulteriori restrizioni sull’aborto non chirurgico. Inoltre, richiede un’ecografia prima che la paziente venga sottoposta alla pratica e il consenso dei genitori per i minori.
L’emendamento proposto consentirebbe l’aborto fino a quando il feto non è in grado di sopravvivere al di fuori dell’utero, in genere intorno alle 24 settimane, con eccezioni per salvare la vita della madre o per proteggere la sua salute fisica o mentale. Inoltre, limiterebbe lo Stato dall’adottare o applicare qualsiasi legge che proibisca l’accesso alla procedura.
Ad aprile, la Corte Suprema dell’Arizona aveva confermato un divieto di aborto del 1864 che consentiva la pratica solo per salvare la vita della donna incinta, e non prevedeva eccezioni per le sopravvissute allo stupro o all’incesto. La norma è stata successivamente abrogata poco dopo, in seguito ad una mezza insurrezione popolare.
A novembre, i cittadini dell’Arizona non saranno gli unici ad essere interessati dal referendum sull’aborto. Saranno chiamati a decidere se aggiungere tale diritto alla Costituzione locale, infatti, anche gli abitanti del Missouri, come confermato Segretario di Stato Jay Ashcroft.
Il gruppo che ha promosso la misura elettorale, Missourians for Constitutional Freedom, ha presentato ai funzionari locali ben 380.000 firme, più del doppio delle 171.000 richieste. I vertici del movimento hanno poi comunicato: “Gli elettori del Missouri avranno l’opportunità di far sentire la loro voce e di riportare le decisioni sull’aborto al posto che spetta loro: alle donne, alle loro famiglie e ai loro medici, non ai politici”.