Un uomo è morto per il caldo nel Parco Nazionale della Death Valley, in Nevada. Lo ha confermato il National Park Service, ricordando che, in caso di temperature molto alte, è fondamentale non camminare sotto al sole dalle 10 di mattina fino al tramonto, stare dentro all’auto con l’aria condizionata e rimanere sempre idratati. In questi giorni, l’allerta in corso segnala un massimo di 43°-54°C.
Di ritorno dal percorso verso il Natural Bridge, lungo circa tre chilometri in totale, alcune persone avevano visto inciampare Peter Hayes Robino, 57 anni, originario di Duarte, della Contea di Los Angeles. Si erano anche offerte di aiutarlo, ma l’uomo aveva rifiutato, ma sembrava vaneggiare – due sintomi del colpo di sole. Poi è salito in auto, ha perso il controllo ed è precipitato da una scarpata ripida di 6 metri ai margini del parcheggio all’inizio del percorso. Il veicolo si è cappottato e gli airbag sono esplosi. Robino è stato subito soccorso dai presenti e messo al sicuro all’ombra.
All’arrivo, i soccorritori lo hanno trasferito in un’ambulanza con l’aria condizionata e gli hanno subito praticato la rianimazione, perché Robino respirava a fatica. Ma non c’è stato niente da fare. Il medico legale, dopo l’autopsia, ha dichiarato che è deceduto per ipertermia, cioè un colpo di calore.
Con Robino i decessi al Parco Nazionale della Death Valley arrivano a due.