Il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha ordinato un blocco di 10 giorni a X, ex Twitter, accusando il proprietario Elon Musk di aver utilizzato il social network per incitare all’odio e fomentare instabilità politica nel Paese sudamericano.
La controversa decisione arriva poco meno di due settimane dopo le elezioni presidenziali del 28 luglio, che l’opposizione sostiene di aver vinto con ampio margine ma che le autorità elettorali di Caracas hanno assegnato a Maduro senza fornire alcuna prova documentale.
La misura è stata annunciata giovedì al termine di una manifestazione pro-governativa. “Elon Musk, il proprietario di X, ha violato tutte le norme della piattaforma,” ha dichiarato il presidente, sostenendo che l’uomo più ricco del mondo abbia usato la piattaforma per alimentare l’odio. Maduro se l’è poi presa anche contro i suoi oppositori politici, che a suo dire avrebbero sfruttato X per minacciare le famiglie dei suoi sostenitori, militari e agenti di polizia.
Il blocco è stato proposto dalla CONATEL, la Commissione Nazionale delle Telecomunicazioni, per poi venire firmata in tempi record da Maduro. X è stata temporaneamente rimossa dalla rete venezuelana affinché la piattaforma possa presentare la documentazione richiesta dalle autorità locali.
Nel frattempo, molti giornalisti a Caracas hanno confermato che già a partire da giovedì sera i post su X avevano smesso di caricarsi sia sui servizi telefonici privati che su Movilnet, la rete statale. Il blocco è arrivato dopo una serie di scambi di accuse tra Maduro e Musk. Il presidente venezuelano ha criticato Musk di aver utilizzato la piattaforma per accusare il governo di frodi elettorali e denigrare pubblicamente il suo operato. Musk aveva invece definito Maduro un “dittatore”.