Erano partiti per starcene solo 8, alla fine sono già da 60 giorni nello spazio e molto probabilmente ci rimarranno fino al 2025. La NASA ha annunciato che gli astronauti Butch Wilmore e Suni Williams, partiti per una missione a bordo del Boeing Starliner lo scorso giugno, potrebbero dover stare altri sei mesi nella Stazione Spaziale Internazionale perché rientrare con la navicella – come previsto dal piano iniziale – è troppo pericoloso.
Durante la conferenza stampa, l’Agenzia spaziale ha dato gli ultimi aggiornamenti sullo stato dei due astronauti, che stanno bene e hanno provviste sufficienti per altri 90 giorni.
Ma la NASA ha aggiunto che per cercare di farli rientrare sulla Terra il prima possibile sarà costretta a collaborare con il suo diretto concorrente, SpaceX, di proprietà di Elon Musk. Nel giro di una settimana, dopo che arriveranno i risultati fatti su Starliner, arriverà la conferma definitiva. “Non ci siamo formalmente impegnati in questo percorso, ma volevamo assicurarci di avere tutta la flessibilità necessaria”, ha riferito Steve Stich, responsabile del Commercial Crew Program della NASA. Ma sembra che i due astronauti non abbiano altra scelta.
Il lancio della missione Crew-9 di SpaceX era già stato programmato per il 18 agosto, sapendo che Starliner e gli astronauti della NASA sarebbero dovuti ritornare sulla Terra a metà giugno. Ma a causa dei problemi riscontrati sulla navicella – perdite di elio e guasti ai propulsori –, il rientro è stato posticipato e così anche la partenza di Crew-9, prevista adesso per il 24 settembre.
La missione di SpaceX ha l’obiettivo di sostituire quattro astronauti del team di Crew-8 a bordo della Stazione Spaziale Internazionale con altri quattro membri. Secondo quanto dichiarato dalla NASA, non ci sarebbero problemi se al momento del rientro, previsto a febbraio 2025, la navicella di Crew-9 portasse due passeggeri in più.