Sarà il governatore del Minnesota Tim Walz il compagno di corsa di Kamala Harris alle elezioni di novembre.
Il nome di Walz, 60 anni, circolava da alcuni giorni in aggiunta a quelli di due democratici considerati per settimane più “papabili”, ovvero il governatore della Pennsylvania Josh Shapiro e il senatore dell’Arizona Mark Kelly. Il governatore del Minnesota ha però visto le sue chance crescere soprattutto dopo un’intervista virale in cui ha deriso i repubblicani trumpiani come weird, “strani”, segnalando un nuovo modo di attaccare gli avversari: l’insulto satirico. Weird, da cui anche il sostantivo weirdo, significa infatti anche pazzoide, potenzialmente pericoloso.
Walz è visto da molti come una scelta più sicura per Harris, grazie alla sua solida reputazione di liberale moderato. Ad accrescere il suo appeal è il fatto che governa uno Stato del Midwest che Trump ha intenzione di conquistare. Sebbene Biden abbia vinto il Minnesota nel 2020 con 7 punti di vantaggio e nessun repubblicano vi abbia vinto la corsa presidenziale in oltre 50 anni, Trump e il suo compagno di corsa JD Vance hanno intensificato gli sforzi per fare proseliti nello Stato e tingerlo di rosso.
Nato e cresciuto in una cittadina del Nebraska, Walz ha avuto una vita intensa prima della politica: ha insegnato, in Cina, poi in Nebraska e infine a Mankato in Minnesota dove era professore di geografia e coach della squadra di football americano del liceo. Nel 1999 – molto prima che il partito si schierasse per i diritti gay – fu consigliere scolastico per la prima associazione che riuniva studenti gay ed etero; e difatti oggi la comunità LGBTQ+ festeggia. Ma è stato anche parte della Guardia nazionale per 24 anni, recluta a 17 anni, un compito che lo ha portato in giro per gli Stati Uniti e per l’Europa.
Tim Walz, insomma, sa come parlare a tanta gente diversa, e lo fa col tono di un insegnante senza fronzoli e di un allenatore sportivo. Per molti versi è l’anti-Vance, il perfetto contraltare al vicepresidente scelto da Trump, stesse origini nella piccola America provinciale (ma Vance andò nella prestigiosa Yale). Secondo l’ex senatrice del North Dakota, Heidi Heitkamp, però, Walz per molti versi è l’antitesi di Vance: il repubblicano secondo lei “non è genuino, mentre Tim Walz è la persona più autenticamente normale che si possa incontrare e ha una storia unica di questi tempi”.
Walz, però, ha anche sotto la cintura un po’ di battaglie vinte contro i repubblicani. Candidato per la prima volta alla Camera dei Rappresentanti a Washington nel 2006 in un distretto rosso, sconfisse il rivale che cercava la riconferma e ha rivinto fino al 2016, battendo numerosi avversari. Nel 2018 si è candidato a governatore e ha vinto di nuovo: riconfermato poi due anni fa. Adesso è presidente dell’Associazione dei Governatori Democratici, ruolo che lo ha messo in evidenza in campagna elettorale già per Biden e ora per Harris. Conosce bene il mondo di Washington, ma anche quello della politica locale.
È di culto luterano ed è sposato dal 1994 con sua moglie Gwen; hanno vissuto vent’anni a Mankato prima di trasferirsi con i loro due figli a Saint Paul, capitale del Minnesota, quando Walz è diventato governatore.
Come sarebbe un mondo secondo Walz? Nel 2022, con la sua riconferma a governatore del Minnesota, i democratici si sono presi entrambe le Camere dello Stato. Fra le loro innovazioni: tutela per l’interruzione di gravidanza, pasti gratis a scuola, restrizioni sulle armi, legalizzazione della marijuana. A un intervistatore in tv che gli chiedeva se siano politiche troppo liberal per l’intero elettorato Usa, Walz ha risposto scherzando: “Che mostro sono! I bambini hanno la pancia piena, così possono imparare, e le donne decidono della propria salute”.
Eppure, Walz non è tutto e solo liberal progressista. È un animale politico e sa cambiare idea. Personalmente possiede dei fucili ed è un cacciatore; in passato ha ricevuto anche un finanziamento dalla potentissima lobby della National Rifle Association. Dopo il massacro di Las Vegas del 2017 però ha donato quella somma in beneficenza. Dopo il massacro del 2018 in una scuola di Parkland in Florida, ha cominciato a sostenere la messa al bando dei fucili d’assalto. Da governatore ha confermato leggi in questo senso. La NRA gli dava prima del 2017 una valutazione A; adesso è precipitato a una F: gravemente insufficiente, dal punto di vista dell’associazione dei produttori di armi da fuoco.