Il problema crescente del riscaldamento climatico sta facendo emergere sempre più possibili applicazioni e contributi che vengono dal campo della geoingegneria solare stratosferica.
In questo contesto, David Keith, professore del dipartimento di Scienze Geofisiche dell’Università di Chicago, ha lanciato una proposta, da molti scienziati considerata estrema: rilasciando intenzionalmente anidride solforosa nella stratosfera si andrebbe a creare uno schermo che filtra i raggi solari, riuscendo così ad abbassare le temperature in tutto il mondo e attenuare il riscaldamento globale.
I dati scientifici dimostrano che le temperature in tutto il globo hanno raggiunto livelli record per 13 mesi di fila, scatenando condizioni meteorologiche violente, ondate di calore mortali e innalzando il livello del mare negli Stati Uniti e in altri Paesi del mondo. Gli scienziati si aspettano che questa situazione continui a peggiorare esponenzialmente nei prossimi decenni. Ciò è dovuto soprattutto alla produzione senza sosta di combustibili fossili che bruciando rilasciano tossine.
Ma l’eventuale impiego della proposta di geoingegneria del professor Keith ha sollevato molte polemiche sia nel mondo scientifico che ambientalista, in particolare nel Consiglio SAAMI, un’organizzazione che rappresenta i nativi.
Gli oppositori sostengono che, poiché sarebbe usata nella stratosfera e non limitata a una particolare area, la geoingegneria solare potrebbe influenzare in modo negativo il clima del mondo intero, probabilmente andando a rimescolare i sistemi naturali, come creare pioggia in una regione arida o non verificare la stagione dei monsoni altrove, per esempio. Si teme, inoltre, che affidarsi a questa proposta distragga dall’urgente lavoro di transizione dai combustibili fossili peggiorando ulteriormente il problema.
Il Consiglio SAAMI ha affermato di considerare la geoingegneria solare “come l’esatto opposto di quello che nella nostra cultura ci viene insegnato come un valore fondamentale: il rispetto della natura”.
Anche Greta Thunberg, l’attivista svedese per il clima, si è opposta all’idea di Keith: “La natura sta facendo tutto ciò che può. Ci sta urlando di fermarci. E noi stiamo facendo l’esatto contrario”.
Il dottor Keith ha ribadito che i rischi posti dalla sua idea non sono stati compresi: non sono così gravi come li ritraggono chi si è contrario, anzi i benefici supererebbero i danni. Ma le critiche lo hanno costretto a sospendere l’esperimento sul campo. Intanto, però, l’Università di Chicago ha autorizzato il professore ad assumere dieci membri della facoltà per lavorare a tempo pieno a un nuovo programma incentrato su vari tipi di geoingegneria. Il costo totale della ricerca potrebbe raggiungere i 100 milioni di dollari.
La mossa ha lasciato perplessi alcuni ricercatori della facoltà compreso Raymond Thomas Pierrehumbert, professore di fisica presso l’Università di Oxford che si reputa “sbalordito”. Secondo l’esperto, i fondi stanziati per la ricerca proposta da Keith “potrebbero essere spesi meglio per indagare i modi per ridurre l’uso di combustibili fossili”. Oltre a danneggiare la salute umana, l’anidride solforosa potrebbe essere difficile da gestire nel tempo: se la sua erogazione nell’atmosfera si dovesse fermare all’improvviso, ha spiegato Pierrehumbert, il pianeta impreparato potrebbe sperimentare “un aumento esponenziale della temperatura con un impatto di grande portata, simile a quello che uccise i dinosauri”.