Gli ex presidenti Barack Obama e George W. Bush si uniranno per commemorare il 250° anniversario dell’America nel 2026. La collaborazione vuole contribuire a costruire uno slancio bipartisan in un’epoca di estrema polarizzazione politica.
Gli ex leader statunitensi e le rispettive first lady, Michelle Obama e Laura Bush, saranno i co-presidenti nazionali onorari di America250, l’organizzazione creata dal Congresso nel 2016 per supervisionare la celebrazione del 250° anniversario della firma della Dichiarazione di Indipendenza.
I leader della commissione sperano che riunire i due presidenti, un democratico ed un repubblicano, serva da esempio di cooperazione bipartisan in un Paese in cui gli accordi politici sembrano rari e le preoccupazioni per una potenziale escalation di episodi violenti sono aumentate, soprattutto in vista di un’elezione presidenziale divisiva.
Rosie Rios, ex tesoriere degli Stati Uniti che dirige America250, ha sottolineato che la commissione che organizza la celebrazione “è rappresentata da tutti gli schieramenti”. “Si tratta di uno sforzo a cui tutti gli americani sentono di poter partecipare, da Guam all’Alaska, da Fairbanks a Philadelphia, e tutto il resto”, ha detto, “Si tratta di celebrare e commemorare il fatto che siamo la più antica democrazia del mondo”.
La celebrazione prevede eventi in tutti i 50 Stati e sei territori degli Stati Uniti. Il lancio ufficiale dell’iniziativa avverrà il 4 luglio 2026, durante una partita di MLB tra i Milwaukee Brewers e i Chicago Cubs all’American Family Field di Milwaukee.
La manifestazione comprenderà anche un progetto di servizio chiamato America Gives, uno sforzo per compilare storie orali di americani e un concorso scolastico a livello nazionale in cui gli studenti rifletteranno sul significato del Paese.
“Questa pietra miliare è un’opportunità per riflettere sulla nostra storia e per ricominciare a rispettare i valori fondanti della nostra nazione”, hanno dichiarato i Bush in un comunicato. Gli Obama, invece, hanno detto che non vedono l’ora di riflettere sulle “storie straordinarie che rendono il Paese il posto che è oggi”.
“L’America non è più lo stesso Paese di 250 anni fa, ma ci sono fili che ci legano all’inizio di tutto”, hanno aggiunto l’ex presidente democratico e la propria consorte, “La nostra storia gioca un ruolo importante nel plasmare il tipo di futuro che speriamo di creare”.