L’intelligence statunitense ha rivelato l’Iran sta effettuando attività segrete sui social media e relative operazioni di influenza nel tentativo di indebolire la candidatura dell’ex presidente ed attuale rappresentante del GOP Donald Trump.
Come comunicato dall’Office of the Director of National Intelligence, infatti, “abbiamo osservato che Teheran sta lavorando per influenzare le elezioni di novembre, probabilmente perché i leader iraniani vogliono evitare un risultato che, a loro avviso, aumenterebbe le tensioni con gli Stati Uniti”. La recente attività di influenza iraniana si è manifestata sotto forma di “account occulti sui social media e attività correlate”, ha inoltre dichiarato un funzionario dell’ODNI durante un briefing con i media.
In realtà, già nel corso della tornata elettorale del 2020, l’Iran “ha condotto una campagna di influenza occulta su più fronti, volta a compromettere le prospettive di rielezione dell’ex presidente Trump”, secondo un rapporto declassificato dell’intelligence statunitense. L’esatto contrario di quanto accaduto in Russia, che al tempo aveva tentato di sostenere il tycoon, tentando di denigrare Joe Biden.
“L’Iran non si impegna in alcun obiettivo o attività volta a influenzare le elezioni statunitensi”, ha successivamente ribadito la Missione permanente iraniana presso le Nazioni Unite, “Una parte significativa di tali accuse sono caratterizzate da operazioni psicologiche progettate per rallegrare artificialmente le campagne elettorali”. Tuttavia, è noto che i rapporti tra il Paese ed il tycoon siano tutt’altro che cordiali.
Da presidente, Trump ordinò l’uccisione dell’alto generale Qasem Soleimani, ritirandosi successivamente da un accordo multilaterale volto a limitare il programma nucleare di Teheran. Le presunte minacce iraniane alla candidatura di Trump non sono avvenute solo sul web. Nelle scorse settimane, le autorità statunitensi hanno ottenuto informazioni da una fonte anonima circa un complotto per tentare di assassinare il leader MAGA, uno sviluppo che ha portato i Servizi Segreti ad aumentare la sicurezza intorno all’ex presidente.
Al momento, però, non ci sono indicazioni che colleghino Thomas Matthew Crooks, l’aspirante assassino che ha provato ad uccidere il tycoon durante un comizio in Pennsylvania il 13 luglio, al complotto in questione. Naturalmente, il Paese mediorientale ha negato di essere coinvolto in questo tipo di piano.
Come affermato dal direttore dell’intelligence statunitense, Avril Haines, inoltre, l’Iran starebbe tentando di fomentare in modo occulto le proteste legate al conflitto tra Israele e Hamas, con profili fake sul web e fornendo sostegno finanziario ai manifestanti. “Teheran si affida a vaste reti di personaggi online ed alla propaganda per diffondere disinformazione”, hanno spiegato i funzionari americani, “sono stati particolarmente attivi nell’esacerbare le tensioni sul conflitto di Gaza”.
Tuttavia, nonostante i tentativi dell’Iran di interferire con gli “affari interni” degli USA, secondo l’intelligence americana, il pericolo numero 1 resta sempre lo stesso. I funzionari hanno infatti concluso: “La Russia rimane la minaccia predominante per le elezioni statunitensi”.