In sole quarantotto ore, la campagna di Kamala Harris ha raggiunto la cifra record di 100 milioni di dollari ricevuti in donazioni. Una decina di anni fa, fra i sostenitori economici della vicepresidente USA c’era nientemeno che Donald Trump, candidato repubblicano per le presidenziali 2024.
All’epoca, Harris aveva appena cominciato la sua carriera politica diventando procuratrice generale della California nel gennaio 2011. La prima donazione da parte di Trump arrivò a settembre 2011 ed era di circa cinquemila dollari. La seconda, mille dollari, invece, risale a febbraio 2013. Anche la figlia Ivanka Trump versò duemila dollari a favore di Harris nel 2014.
Il New York Times ha riportato la notizia provando a contattare entrambe le parti. L’unico a rispondere dei due è stato un portavoce di Trump, Steven Cheung, che ha respinto le donazioni. All’epoca, il tycoon “era un uomo d’affari globale e sapeva come giocare e vincere la partita con politici corrotti come Kamala Harris. Ora finirà il lavoro di buttare fuori dall’ufficio tutti questi politici corrotti”. Nello stesso periodo, Trump stava affrontando un’azione legale collettiva per verificare se la Trump University avesse truffato gli studenti.