Donald Trump, nello stupore generale, ha preso le distanze dal Project 2025, una massiccia proposta di revisione del governo federale redatta da alleati di lunga data ed ex funzionari della sua amministrazione, in vista di una ipotetica vittoria alle urne.
L’ambigua presa di posizione da parte del tycoon arriva solo pochi giorni dopo le dichiarazioni rilasciate da Kevin Roberts, presidente della Heritage Foundation, un think thank pro Trump che sta guidando lo stesso Project 2025. Roberts aveva infatti affermato che “Il Paese si trova nel bel mezzo della seconda rivoluzione americana, che sarà senza violenza, qualora la sinistra lo permetterà”.
Poco più di 48 ore dopo le parole del presidente della Heritage Foundation, il leader MAGA ha dichiarato: “Non so nulla del Project 2025. Non ho idea di chi ci sia dietro”. Nello stesso messaggio pubblicato sulla sua piattaforma Truth, si è però immediatamente contraddetto: “Non sono d’accordo con alcune delle cose che dicono che trovo assolutamente ridicole e abissali!”. E ha concluso amichevolmente: “Qualsiasi cosa facciano, gli auguro buona fortuna, ma non ho nulla a che fare con loro”.
Nelle sue circa 992 pagine, il programma in questione delinea una marcata espansione del potere presidenziale e un piano per licenziare fino a 50.000 lavoratori del governo per sostituirli con i fedelissimi del tycoon. Molte delle persone coinvolte nel Project 2025 sono ex funzionari dell’Amministrazione Trump. Il direttore del piano, ad esempio, è Paul Dans, che ha ricoperto il ruolo di capo dello staff dell’Ufficio di gestione del personale degli Stati Uniti. John McEntee, ex direttore dell’Ufficio del personale presidenziale della Casa Bianca, è invece un consigliere senior.
All’inizio dell’anno, McEntee ha dichiarato a The Daily Wire che la squadra di Project 2025 avrebbe integrato gran parte del suo lavoro con la campagna elettorale dopo l’estate, quando Trump avrebbe annunciato il suo team di transizione. Dopo le affermazioni del tycoon, un portavoce di Project 2025 ha dichiarato: “Siamo una coalizione di oltre 110 gruppi conservatori che propongono raccomandazioni politiche e personali per il prossimo presidente. Ma, in ultima analisi, spetta a quel presidente, che crediamo sarà Donald Trump, decidere quali raccomandazioni attuare”.
Tuttavia, secondo il Comitato nazionale democratico, il piano e la campagna di Trump fanno parte della medesima “operazione MAGA”. Un portavoce dello staff del presidente Biden ha infatti spiegato: “Project 2025 è il manuale di politica, personale ed estremo, per il secondo mandato di Trump, che dovrebbe spaventare a morte il popolo americano”.