Nella mattinata di venerdì l’uragano Beryl si è abbattuto in Messico con venti feroci che sfiorano i 161 km/h, mettendo in fuga circa 30 mila turisti nord di Tulum vicino la nota meta turistica Cancun nello Stato di Quintana Roo, con un’intensità di categoria 2.
Il governatore di Quintana Roo, Mara Lezama ha diffuso un video messaggio sulla piattaforma di social media X in cui esorta gli abitanti a rimanere al riparo: “Stiamo chiedendo a tutti di rimanere nelle vostre case, nei vostri rifugi”.
L’agenzia di protezione civile messicana ha emesso un allarme rosso, segnalando una minaccia di pericolo massimo.
Prima di arrivare in Messico, Beryl ha lasciato una scia di distruzione nei Caraibi, provocando inondazioni, smottamenti e la morte di sette persone.
Secondo il National Hurricane Center degli Stati Uniti si prevede che il ciclone si indebolirà nei prossimi giorni riducendosi a una più moderata tempesta tropicale, ma riprende forza mentre attraversa la penisola dello Yucatan, una delle più rinomate destinazioni turistiche del Messico noto per le sue spiagge di sabbia bianca, i paesaggi lussureggianti e le rovine Maya.
Una volta giunto nelle calde acque del Golfo del Messico, Beryl dovrebbe ridurre la sua potenza e dirigersi a nord verso il confine con il Texas, già colpito dalla tempesta tropicale Alberto circa due settimane fa.