Ad un mese dai Giochi olimpici di Parigi, l’aria condizionata continua ad essere uno dei temi più discussi dagli atleti e dai vari comitati nazionali. Nel tentativo di ospitare quelle che sono state definite come “le Olimpiadi più verdi di sempre”, a difesa della tutela ambientale, gli organizzatori hanno infatti deciso di non installare l’aria condizionata nel villaggio che ospiterà gli sportivi ed i rispettivi staff.
Al posto dei climatizzatori, verranno impiantati dei tubi d’acqua sotto il pavimento, che rinfrescheranno l’ambiente circostante. “Questo villaggio è stato progettato per evitare il ricorso all’aria condizionata, anche in presenza di temperature molto, molto elevate, per mantenere una temperatura confortevole”, ha dichiarato a marzo il sindaco di Parigi Anne Hidalgo.
La Francia è stata tra i Paesi europei che hanno registrato ondate di calore da record la scorsa estate, la più calda mai vista nel continente. Un anno fa nel Paese sono morte 5.000 persone a causa delle temperature estreme. Numeri che spaventano anche i comitati olimpici e gli atleti: in molti, proprio non hanno digerito la decisione degli organizzatori dei Giochi, ed hanno deciso di attrezzarsi autonomamente.
Sarah Hirshland, CEO del Comitato Olimpico e Paralimpico degli Stati Uniti, ha confermato in un briefing di venerdì che i membri di Team USA avranno l’aria condizionata nelle loro stanze. “Nelle nostre conversazioni con gli atleti, questa è stata una priorità molto alta nonché un qualcosa che gli atleti hanno ritenuto una componente critica per la loro capacità di prestazione”, ha affermato, aggiungendo che il comitato ha “grande rispetto per l’attenzione degli organizzatori alla sostenibilità”.
Gli sportivi statunitensi non saranno gli unici ad usufruire dei condizionatori portatili. Stando a quanto riferito dal Washington Post, seguiranno l’esempio di Team USA anche Canada, Gran Bretagna, Italia, Germania, Grecia, Danimarca e Australia.
Spyros Capralos, presidente del comitato olimpico greco, ha dichiarato che non baderanno a spese per i loro atleti, acquistando i condizionatori o trovando uno sponsor che li copra. I funzionari australiani, invece, stanno spendendo più di 100.000 dollari per mantenere gli sportivi al fresco. “Apprezziamo il concetto di non avere l’aria condizionata per tutelare l’ambiente”, ha dichiarato l’anno scorso Matt Carroll del Comitato Olimpico Australiano, “Ma si tratta di una competizione di altissimo livello. Non stiamo andando a fare un picnic”.
Naturalmente, non tutti i Paesi potranno permettersi spese folli per i condizionatori. “Non abbiamo tasche così profonde”, ha dichiarato ad esempio Donald Rukare, presidente del Comitato Olimpico dell’Uganda.
Secondo l’AP, tra luglio e settembre il villaggio ospiterà 15.600 persone, tra atleti olimpici e funzionari sportivi, e 9.000 tra sportivi paralimpici e squadre di supporto. In seguito, il sito diventerà un “quartiere residenziale e commerciale a zero emissioni di carbonio ed ecologico”.