E’ stata eseguita, in Texas, la condanna a morte di Ramiro Gonzales, quarantunenne condannato nel 2006 per il rapimento e l’omicidio della diciottenne Bridget Townsend, avvenuto 5 anni prima. Come affermato dal Dipartimento di giustizia penale dello Stato, l’uomo è deceduto alle 18.50 di mercoledì sera, dopo essere stato sottoposto all’iniezione letale, presso il penitenziario statale di Huntsville.
Il dipartimento, inoltre, ha reso nota l’ultima dichiarazione di Gonzales prima dell’esecuzione, in cui si è ripetutamente scusato con la famiglia Townsend. “Non riesco a esprimere a parole il dolore che vi ho causato, il dolore che vi ho portato via e che non posso restituire”, ha dichiarato il condannato, “Spero che queste scuse siano sufficienti. Ho vissuto il resto di questa vita per voi ragazzi, al meglio delle mie possibilità, per la restituzione, il ripristino, l’assunzione di responsabilità. Non ho mai smesso di pregare per il vostro perdono e per avere questa opportunità di chiedere scusa”.
Nel loro appello dinanzi alla Corte Suprema, gli avvocati di Gonzales, per evitare al loro assistito la pena capitale, avevano cercato di dimostrare che quest’ultimo non fosse più un soggetto pericoloso, sottolineando il suo impegno nella fede cristiana, la sua dedizione verso gli altri detenuti e i suoi tentativi infruttuosi di donare un rene a uno sconosciuto bisognoso.
Inoltre, i legali hanno affermato che le prove su cui si è poi basata la sentenza di pericolosità futura erano false: un esperto che ha diagnosticato al detenuto un disturbo antisociale della personalità si sarebbe infatti basato su dati che in seguito si sono rivelati errati. Tuttavia, le motivazioni esposte dagli avvocati del 41enne non hanno sortito alcun effetto. Lunedì, il Texas Board of Pardons and Paroles si è rifiutato di concedergli la clemenza con un voto di 7-0.
Dopo l’iniezione, l’uomo è morto nel giro di un minuto. Gonzales sequestrò Bridget Townsend da una casa di campagna nella contea di Bandera, nel 2001. La ragazza venne portata nel ranch della famiglia dell’uomo, nella vicina contea di Medina, dove venne stuprata e poi uccisa. I suoi resti furono ritrovati solo nell’ottobre 2002, quando Gonzales condusse le autorità nel luogo in cui aveva abbandonato il suo corpo, dopo aver ricevuto due ergastoli per aver rapito e violentato un’altra donna.
Ironia della sorte, la condanna a morte dell’uomo è arrivata proprio in occasione di quello che sarebbe stato il 41esimo compleanno della povera Bridget. “Abbiamo finalmente assistito alla giustizia”, ha dichiarato all’AP David Townsend, fratello della vittima, dopo l’esecuzione, “Questo giorno segna la fine di un lungo e doloroso percorso per la nostra famiglia. Per oltre due decenni abbiamo sopportato un dolore e uno strazio inimmaginabili”.