Solo qualche ora fa, l’ex comandante dell’esercito Juan José Zuñiga annunciava la volontà di formare “presto” un nuovo governo, “perché il Paese non può andare avanti così”. Ma il golpe è fallito. Non appena incaricato, il generale José Wilson Sanchez Velasquez ha ordinato a tutti i militari di tornare immediatamente alle caserme ed “evitare lo spargimento di sangue”. E i soldati hanno eseguito.
È durato poco più di tre ore il tentativo di golpe, ma è bastato a gettare la Bolivia nel caos. Subito dopo pranzo (ora newyorkese), i militari avevano occupato piazza Murillo, nel cuore della capitale La Paz, e fatto irruzione nel palazzo del governo sfondando il portone d’ingresso con un veicolo blindato. L’ex comandante Zuñiga, ripreso dalle televisioni locali, era stato visto dirigersi all’interno dove il presidente in carica Luis Arce era riunito con il gabinetto, deciso a resistere.
Pochi minuti e l’ex comandante – destituito ieri dopo aver minacciato pubblicamente l’ex presidente Evo Morales – era tornato in piazza per chiedere le dimissioni di Arce e del suo esecutivo e annunciare ai media la nomina di un nuovo governo e la liberazione di tutti i detenuti politici. Inutilmente.
Dopo che è stato eletto il nuovo comandante e i soldati hanno lasciato il palazzo, il popolo è sceso per le strade e ha iniziato a cantare l’inno nazionale. Zuñiga è scappato a bordo di uno dei veicoli blindati con cui era arrivato.
Il primo messaggio di allarme era arrivato dal presidente in carica Luis Arce, che aveva denunciato su X “movimenti non autorizzati” delle truppe nella capitale. “La democrazia si deve rispettare”, concludeva il post.
What a picture.
Bolivian President Luis Arce has met the leader of the attempted military coup in Bolivia face to face at the doors of the Presidential Palace. pic.twitter.com/v2DQDhBGwR
— Matt Kennard (@kennardmatt) June 26, 2024