Due attivisti di Just Stop Oil hanno colpito il noto sito neolitico di Stonehenge, nel sud dell’Inghilterra, imbrattandolo con della vernice arancione in segno di protesta. Gli ambientalisti sono poi stati fermati da alcuni turisti preseti sul posto.
L’atto, rivendicato dall’associazione, è stato subito condannato dal primo ministro britannico, Rishi Sunak, che lo ha definito come “un attacco vandalico vergognoso”. L’episodio è avvenuto appena un giorno prima che migliaia di persone si riunissero intorno all’imponente cerchio di pietre, risalenti a 4.500 anni fa, per celebrare il solstizio d’estate, il giorno più lungo dell’anno nell’emisfero settentrionale.
L’English Heritage, che gestisce il sito, ha definito l’atto come “estremamente sconvolgente” e ha dichiarato i curatori stanno ora cercando di ottenere una stima del danno subito.
Just Stop Oil ha dichiarato che la vernice era fatta di amido di mais e che si sarebbe dissolta con la pioggia. Il video diffuso dal gruppo mostra un uomo, il settantatreenne Rajan Naidu, che spruzza una nebbia arancione da un estintore, su una delle pietre verticali. Mentre in sottofondo si sentono voci che gridano “basta”, una persona si avvicina e afferra il braccio di Naidu, cercando di allontanarlo dal monumento. Nel frattempo, l’altro attivista, il ventunenne Niamh Lynch, continua ad imbrattare tre pietre con la vernice.
La polizia del Wiltshire ha dichiarato che la coppia è stata arrestata con l’accusa di aver danneggiato uno dei monumenti preistorici più famosi al mondo, nonché un patrimonio dell’UNESCO. Stonehenge è stato costruito presso la Piana di Salisbury in più fasi, a partire da 5.000 anni fa, con l’unico cerchio di pietre eretto nel tardo Neolitico, intorno al 2.500 a.C.
Just Stop Oil è uno dei numerosi gruppi ambientalisti d’Europa che hanno ricevuto attenzioni e, soprattutto, critiche, per aver disturbato eventi di vario genere, spruzzato vernice e cibo su famose opere d’arte e per aver bloccato il traffico con l’intento di attirare l’attenzione dei cittadini e delle istituzioni sul tema del riscaldamento globale.
In una dichiarazione, il gruppo ha affermato che, in Inghilterra, i laburisti, che sono in testa nei sondaggi e che sono i favoriti per guidare il prossimo governo dopo le elezioni del 4 luglio, devono firmare un trattato per eliminare gradualmente i combustibili fossili entro il 2030. Secondo gli attivisti, infatti, “Continuare a bruciare carbone, petrolio e gas provocherà la morte di milioni di persone”.