Il soldato statunitense Gordon Black è stato condannato mercoledì a tre anni e nove mesi di reclusione in una colonia penale russa dopo essere stato riconosciuto colpevole di furto e minacce di morte nei confronti della sua compagna.
Black, un sergente di 34 anni, era stato arrestato lo scorso 2 maggio a Vladivostok, nell’Estremo Oriente russo. Durante il processo, si è dichiarato parzialmente colpevole del furto di 10.000 rubli (circa 113 dollari) dalla borsa della sua fidanzata russa, Aleksandra Vashchuk, ma ha negato l’intento di rubare, respingendo inoltre di aver rivolto minacce di morte nei confronti della donna – che aveva conosciuto mentre era in stanza in Corea del Sud.
La difesa di Black aveva richiesto l’assoluzione completa delle accuse, mentre i pubblici ministeri reclamavano una pena detentiva di quattro anni e otto mesi. Il giudice ha infine stabilito una pena di tre anni e nove mesi – che l’avvocato di Black ha intenzione di ribaltare in appello.
Secondo l’accusa, Black era di stanza nel porto sudcoreano di Pyeongtaek e stava tornando a Fort Cavazos, in Texas, quando ha deciso di seguire Vashchuk a Vladivostok, al confine con la Corea del Nord e la Cina. Black, che è sposato e ha un figlio, avrebbe poi litigato con la donna, che l’ha accusato di aggressione e furto.
L’uomo è stato arrestato dalla polizia russa in un hotel di Vladivostok dopo aver acquistato un biglietto aereo per tornare a casa. Il Ministero degli Esteri russo ha dichiarato che non c’è alcuna apparente componente politica nel suo caso.
Diversamente dai casi di altri cittadini americani detenuti in Russia – come il giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich e l’ex Marine Paul Whelan – le autorità statunitensi hanno mantenuto un profilo basso sul caso di Black. Anzi, il Pentagono ha confermato che il sergente ha violato le regole dell’esercito viaggiando in Russia senza autorizzazione, passando attraverso la Cina.