Tra una settimana, il 25 giugno, a New York ci sono le primarie democratiche. Si voterà per una miriade di posizioni per finalizzare i concorrenti che il 5 novembre saranno i candidati alle elezioni generali. Le più importanti consultazioni sono quelle di alcuni seggi alla Camera, sette al Senato Statale, una trentina all’Assemblea Statale e il District Attorney della contea di Westchester.
Sarà una elezione primaria che indicherà la direzione del partito perché gli elettori democratici dovranno decidere se a novembre ci saranno candidati centristi o più di sinistra.
Da anni il movimento Democratic-Socialist, che ha forte sostegno nelle zone più emarginate di New York, spinge per candidati Dem più a sinistra pescando consensi in una delle zone più ghettizzate di New York che, fino a pochi anni fa, per diversi motivi, come povertà, emigrazione illegale, inabilità, non concretizzava con il voto il proprio malcontento. Ci è riuscita Alexandria Ocasio-Cortez che nel 2018 ha battuto la “colonna” Joe Crowley, al parlamento da 10 mandati, chairman del caucus democratico e numero 4 del partito.
In queste elezioni primarie, Alexandria Ocasio-Cortez è sfidata dal più conciliante compagno di partito Martin Dolan che accusa la battagliera parlamentare di essere una “pasionaria” incapace al compromesso.

Si voterà anche nella circoscrizione 1 per scegliere il candidato democratico che sfiderà a novembre il repubblicano Nick LaLota, strenuo sostenitore di Trump. In questo seggio, nella contea di Suffolk, a Long Island, si è proposto il giornalista televisivo John Avlon, ex commentatore politico della CNN ed ex managing editor del Daily Beast, che martedì della prossima settimana dovrà superare la sfida che gli è stata portata da Nancy Goroff, professoressa e ambientalista della Stony Brook University.
Solo nei cinque borough di New York City ci sono 20 gare democratiche da finalizzare.
Quella più incerta riguarda il manager della contea di Westchester, George Latimer, e il deputato in carica Jamaal Bowman che si sfidano al distretto elettorale 16, che comprende il Bronx e la parte meridionale della Contea di Westchester. Latimer è un centrista moderato, Bowman è molto più a sinistra, sostenuto dal senatore Berne Sanders e da Ocasio-Cortez.
“È una lotta tra due fazioni del partito democratico”, ha detto Richard Fife, un consulente politico. “I democratici centristi e quelli più progressisti si affronteranno per decidere quale direzione prenderà il partito democratico”.

Ma questa tra Bowman e Latimer è anche una sfida con sfumature razziali. Il primo, che è nero, si è rivelato il candidato “giusto” nel 2020, un anno elettorale caratterizzato da grandi proteste contro l’ingiustizia razziale in seguito all’uccisione di George Floyd da parte della polizia. La sua vittoria arrivò appena due anni dopo rivoluzione lanciata all’interno del partito da Ocasio-Cortez riuscendo a superare il deputato Eliot Engel, ebreo ortodosso che era stato consecutivamente eletto per 16 mandati e all’epoca presidente della commissione per gli affari esteri della Camera.
Bowman, 48 anni, è contrario al sostegno dell’amministrazione Biden alla risposta di Israele dopo l’attacco del 7 ottobre. Ex preside di una scuola media in cerca della sua terza rielezione, è stata una delle voci più critiche della Camera nei confronti di Netanyahu. Pur condannando l’attacco di Hamas, ha affermato che Israele sta commettendo un genocidio a Gaza.
Bowman ha avuto visibilità nazionale quando ha fatto scattare l’allarme antincendio in un edificio degli uffici della Camera mentre i parlamentari repubblicani volevano bloccare la legge sui finanziamenti federali, forzando di fatto il rinvio del voto. Per questa vicenda, il candidato Dem è stato censurato dalla Commissione etica della Camera e si è giustificando dicendo di essersi confuso aprendo una uscita di emergenza mentre correva per votare.

Latimer, 70 anni, è molto noto nel distretto perché ha più di 30 anni di attività politica. È stato legislatore statale, senatore e poi dirigente della contea di Westchester. Ritiene Bowman un estremista e nei suoi comizi afferma che l’elettorato democratico vuole un parlamentare più moderato e pragmatico di Bowman che accusa di ricevere donazioni per la sua campagna elettorale dai movimenti estremisti musulmani. Accuse che Bowman nega e rilancia affermando che Latimer è islamofobo.
Latimer ha ottenuto l’appoggio politico di quasi tutte le organizzazioni ebraiche. Anche Hillary Clinton, che vive nel villaggio di Chappaqua, nella contea di Westchester, lo sostiene. E con l’ex First Lady, anche il parlamentare democratico progressista Richtie Torres.
Il voto per posta e quello anticipato ha mostrato che questa lotta tra Latimer e Bowman è molto serrata: da una parte i senior, nelle case di riposo, votano per Latimer; dall’altra il voto organizzato dal movimento battista afroamericano è schierato compatto per Bowman, perché, dopo la funzione religiosa della domenica, i fedeli compilano le schede del voto anticipato.
Per ora i sondaggi danno Latimer in vantaggio.