Dopo la pandemia, per i dipendenti svolgere il proprio lavoro da casa aveva rappresentato una delle maggiori conquiste degli ultimi anni. Tuttavia, alcuni furbetti ne hanno approfittato e hanno trovato escamotage per evitare di lavorare. Nelle scorse settimane, Wells Fargo, una multinazionale statunitense di servizi finanziari con sede a San Francisco, in California, avrebbe licenziato oltre una dozzina di dipendenti per “simulazione dell’attività da tastiera”.
Gli impiegati della banca avrebbero finto di lavorare, avvalendosi probabilmente di dispositivi dal costo di circa 20 dollari per mantenere i cursori oscillanti sullo schermo in modo da imitare il movimento del mouse, facendolo apparire attivo anche quando non lo era. Apparecchiature più evolute dal costo di 60 dollari possono anche simulare la digitazione sui tasti del pc.
I licenziamenti, avvenuti dopo indagini accurate, sarebbero già stati depositati presso la Financial Industry Regulatory Authority, un’organizzazione che supervisiona i broker-dealer negli Stati Uniti. Tutti i lavoratori facevano parte della divisione di gestione patrimoniale e degli investimenti.
In una comunicato, l’amministrazione di Wells Fargo ha dichiarato: “Attraverso i nostri dipendenti miriamo ai più alti standard e non tolleriamo comportamenti non etici”.
La multinazionale dopo l’emergenza sanitaria dal 2022 aveva iniziato a richiedere ai propri dipendenti di tornare in ufficio anche attraverso modalità ibride.
La sfiducia della banca nel proprio personale sarebbe motivata anche dagli scandali che si sono verificati nell’ultimo decennio. Wells Fargo ha speso miliardi di dollari per risolvere le accuse civili dovute alla valutazione illegale di commissioni e interessi su prestiti e mutui auto e per l’apertura di conti falsi a nome di milioni di clienti. Una pratica iniziata quando i manager hanno iniziato a fissare ai dipendenti obiettivi irraggiungibili.
Lo scorso anno l’ex addetto delle operazioni di vendita al dettaglio dell’istituto di credito è stato condannato a tre anni di libertà vigilata, mentre l’ex amministratore delegato è stato radiato dal settore.
Seppure più proficuo, il lavoro da remoto ha costretto le aziende ad adottare nuove norme per controllare l’attività del personale ed evitare questi comportamenti. Da un sondaggio online eseguito a febbraio 2024 su 1.000 americani impiegati da remoto e ibridi, commissionato da Forbes Advisor e condotto dalla società di ricerche di mercato OnePoll, è emerso che quasi la metà degli intervistati aveva sperimentato il monitoraggio della propria attività online da parte dei propri datori di lavoro.