Mentre Israele continua l’invasione di Rafah, otto dei suoi militari sono stati colpiti e uccisi da un attacco con granate che ha causato l’esplosione del veicolo corazzato su cui stavano viaggiando. Le Brigate Qassam di Hamas hanno rivendicato l’accaduto dichiarando di aver teso “un’imboscata complessa” a dei veicoli nemici che si trovavano nel quartiere saudita di Tal as-Sultan.
Secondo il comunicato pubblicato da Hamas, l’attacco non si sarebbe limitato ai militari ma si sarebbe esteso anche ai soccorsi arrivati a posteriori, “causando la sua distruzione e la morte di tutti gli occupanti” del veicolo. “I nostri dolorosi attacchi contro il nemico continueranno ovunque sia presente e l’esercito di occupazione non troverà altro che trappole mortali”, ha dichiarato il gruppo militante.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha commentato con “profondo dolore”: “Nonostante il costo pesante e sconcertante, dobbiamo attenerci agli obiettivi della guerra: distruggere le capacità militari e governative di Hamas, recuperare tutti i nostri ostaggi, assicurarci che Gaza non rappresenti più una minaccia per Israele e riportare i nostri residenti al sicuro nelle loro case – sia a Nord che a Sud”.

A Tel Aviv è scoppiata la bufera: migliaia di persone sono scese in strada per chiedere le elezioni immediate. Dal suo rally, l’oppositore politico Yair Lapid ha accusato Netanyahu di dare priorità ai guadagni dello Stato rispetto all’unità nazionale.
Per le forze israeliane, sarebbe uno dei giorni più letali dall’attentato del 7 ottobre. Nonostante la difficoltà di estrarre i corpi dei veicoli incendiati, le autorità sono riuscite a identificare solo il capitano e il vicecomandante del 601mo Battaglione Wassem Mahmoud, 23 anni.
Da quando è cominciata l’invasione della Striscia da parte di Israele, almeno 307 militari israeliani sono morti. Invece, il bilancio delle vittime palestinesi si aggira attorno ai 37.296, perlopiù donne, bambini e anziani, e altrettanti sono a rischio carestia. Solo nella giornata di oggi sono morti almeno trenta palestinesi perché le forze israeliane continuano a circondare Rafah, nonostante i leader internazionali spingano a un cessate il fuoco e gridino alla violazione dei diritti umani.