Al primo vertice sulla pace in Ucraina, a Burgenstock, in Svizzera, la vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris è annunciato promettendo al leader Volodymyr Zelensky “pieno sostegno” per raggiungere una “pace giusta e duratura”, oltre a 1,5 miliardi di dollari di finanziamenti, per coprire le spese di ricostruzione, riparazione delle infrastrutture danneggiate, l’assistenza umanitaria ai rifugiati, attraverso il Dipartimento di Stato e l’Agenzia degli Stati Uniti per lo sviluppo internazionale. Fondi che si vanno ad aggiungere ai 50 miliardi di dollari già annunciati dai leader del G7. Di ritorno dall’Italia, il presidente Joe Biden è volato direttamente a Los Angeles per l’evento di raccolta fondi, alla quale parteciperanno anche Barack Obama, George Clooney, Julia Roberts e Jimmy Kimmel. Obiettivo da raggiungere: 28 milioni di dollari.
“L’aggressione della Russia – ha detto la vicepresidente Harris al vertice, – non è solo un attacco alle vite e alla libertà del popolo ucraino, alla sicurezza alimentare globale e alle forniture energetiche, ma anche alle norme internazionali e ai principi incarnati nella Carta delle Nazioni Unite. Ci impegneremo a imporre costi alla Russia e continueremo a lavorare per una pace giusta e duratura”.
Ai margini del vertice, è intervenuto anche il consigliere per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, che ha dichiarato che l’ultima proposta di pace presentata dalla Russia per l’Ucraina porterebbe a una ulteriore dominazione del Paese da parte di Mosca e rappresenta “una visione completamente assurda”.
Più di cinquanta i capi di Stato e di governo e oltre cento le delegazioni, fra cui la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, il primo ministro britannico Rishi Sunak e il leader francese Emmanuel Macron, che si sono recati in un resort extra lusso sul Lago dei Quattro Cantoni in Svizzera per prendere parte al vertice sulla pace in Ucraina organizzato dal presidente Zelensky, che l’ha definito “un primo passo verso la vera pace”. “La maggioranza del mondo vuole vivere senza crisi sanguinose, deportazioni ed ecocidi. E così ogni nazione che non è rappresentata ora e che condivide gli stessi valori della Carta delle Nazioni Unite nei fatti e nelle parole, potrà unirsi al nostro lavoro nelle prossime fasi”. Grandi assenti la Federazione Russa e la Cina.