La festa è stata celebrata, ma controvoglia. Donald Trump, che ha fatto dell’età di Biden uno dei punti della sua campagna elettorale, ha spento malvolentieri le candeline della sua torta nella cerimonia che si è tenuta a West Palm Beach, in Florida. Per partecipare gli invitati hanno pagato tra i 35 e i 60 dollari – soldi destinati a finanziare la sua campagna elettorale.
Trump è molto suscettibile sui suoi 78 anni. Tanto ombroso che gli organizzatori dell’evento a pagamento hanno messo sulla torta 47 candeline, puntando sulla sua rielezione che lo consacrerebbe 47esimo presidente degli Stati Uniti e non sulla sua età.
.@realDonaldTrump blows out candles on his birthday cake that was given to him by Sen. John Barrasso, R-Wyo., left, during a meeting with Senate GOP members at the National Republican Senatorial Committee. pic.twitter.com/YkEfy6Vtyb
— Doug Mills (@dougmillsnyt) June 13, 2024
Nonostante il suo martellamento sugli anni di Biden, lo stesso Trump mostra segni di rallentamento, sia a livello fisico che mentale. La sua evidente confusione viene ignorata dai media che lo sostengono, mentre quelli a lui contrari ridicolizzano i suoi scivoloni, perché anche Biden ha lo stesso problema, e le sue assurdità contrarie alla Costituzione e alla democrazia americana, vengono minimizzate come fossero solo battute per far breccia sui suoi elettori.
Anche Trump mostra segni di invecchiamento. Negli ultimi mesi, ha scambiato i leader di Turchia e Ungheria, ha confuso Nikki Haley con Nancy Pelosi, ha avvertito che il mondo si stava dirigendo verso una seconda – non una terza – guerra mondiale e ha definito pluriomicida cinematografico Hannibal Lecter come un “uomo meraviglioso”. E poi i suoi discorsi incoerenti, carichi di veleni e sconnesse recriminazioni, senza avere una sola prova delle sue accuse. Proprio ieri sera, dopo l’incontro al Congresso con i leader repubblicani, ha detto che Milwaukee, che il prossimo mese ospiterà la Convention repubblicana, scelta dal suo team per questo evento, “è una città orribile”.
Il pensiero che a novembre ci sarà una rivincita elettorale tra i due presidenti più anziani della storia americana avvilisce l’elettorato.
Domenica, durante un incontro elettorale a Las Vegas, il tempestoso ex presidente si è lanciato in una storia molto confusa descrivendo attacchi di squali, batterie elettriche sulle barche e passeggeri morti fulminati dalle scariche elettriche, scatenando la derisione tra i suoi stessi seguaci.
Lui accusa e deride, ma, mentre Biden si sottopone ogni anno a una serie di visite mediche, i cui risultati vengono comunicati dettagliatamente alla stampa dal medico della Casa Bianca, quelli di Trump restano off-limit. A metà novembre, il suo medico ha rilasciato una breve lettera in cui afferma di essere in “ottima” salute e che l’ex presidente ha perso peso, senza neanche specificare quanto. All’inizio di gennaio, in un incontro con i suoi sostenitori, aveva assicurato di aver sostenuto un test cognitivo di recente e di averlo superato “a pieni voti”.
Che vinca Biden o Trump, entrambi saranno i più anziani presidenti americani a prestare giuramento. Ma questo avrà davvero importanza per gli elettori? Matthew Foster, professore all’American University, ne dubita. “La vera domanda che dobbiamo porci è se c’è davvero qualcuno che voterà per Trump solo perché è più giovane?”. L’esperto è convinto che il prossimo dibattito possa chiarire chi dei due è più in forma. “In un Paese fratturato, dove le elezioni potrebbero essere decise da poche decine di migliaia di voti, l’età dei candidati non sarà il fattore decisivo”.
Ieri, dopo che l’ex presidente è stato ricevuto al Congresso dai parlamentari del suo stesso partito, i repubblicani al Senato hanno bloccato il disegno di legge sponsorizzato dai democratici per proteggere la fecondazione in vitro. Quasi tutti i senatori repubblicani, con l’eccezione di Susan Collins e Lisa Murkowski, hanno votato contro l’avanzamento della misura che aveva bisogno di 60 voti e ne ha ricevuti 48. Kyrsten Senema, ex democratica ora indipendente, non ha votato. La vicepresidente Kamla Harris ha commentato a riguardo: “Votando contro la protezione della fecondazione in vitro, gli amici di Trump al Senato hanno dimostrato ancora una volta di non credere che le donne abbiano il diritto fondamentale di prendere decisioni sulla propria salute e sul proprio corpo”.
“Nel 2024 le donne hanno meno diritti riproduttivi di quanti ne avessero le loro madri e nonne decenni fa. E questo è per colpa di Donald Trump” afferma in una nota la Casa Bianca. “I Repubblicani trumpiani – ha aggiunto, commentando il veto conservatore al Senato a riconoscere il diritto alla fecondazione assistita – hanno votato contro il diritto di accedere a trattamenti di fertilità per le donne che cercano disperatamente di restare incinte”. “Questo – ha continuato – è vergognoso e inaccettabile. Io continuerò a lottare perchè le donne abbiano il diritto di poter decidere da sole”.
Biden in precedenza aveva criticato la Corte Suprema per aver abolito, nel 2022, il diritto federale all’interruzione di gravidanza, una decisione che ha provocato l’approvazione di leggi restrittive in oltre una ventina di Stati, a guida Repubblicana. Trump si è vantato di aver influito sulla sentenza della Corte di due anni fa, ricordando di aver nominato tre giudici conservatori. Il tema dell’aborto e della fecondazione assistita è destinato a segnare la campagna delle presidenziali. Il team elettorale di Biden punta a trasformare le elezioni di novembre proprio in un referendum sui diritti delle donne e sulle mancate restrizioni per l’acquisto delle armi.
Infine NBC News afferma che Donald Trump potrebbe non partecipare alla Convention dei repubblicani che lo incoronerà candidato, in programma a metà luglio a Milwaukee, perché potrebbe essere messo agli arresti domiciliari dopo la sentenza di colpevolezza a New York. Secondo l’emittente televisiva i preparativi per partecipare virtualmente alla Convention sono in corso. La sentenza del giudice Juan Merchan è prevista per l’11 luglio, quattro giorni prima dell’inizio della convention.