Si apre con un’istantanea di Joe Biden che scende dall’Air Force One sfoggiando gli iconici occhiali da sole “Aviator” la prima visita di Stato del presidente USA in Francia.
Biden è stato accolto mercoledì mattina all’aeroporto di Parigi-Orly dal premier francese Gabriel Attal, nel primo di cinque giorni in terra transalpina che vedranno l’inquilino della Casa Bianca partecipare alle celebrazioni per l’80° anniversario del D-Day.
In Normandia, Biden siederà al fianco del presidente francese Emmanuel Macron, del re britannico Carlo III e del primo ministro canadese Justin Trudeau per commemorare la storica svolta del 6 giugno 1944, in quella che è ancora oggi la più grande invasione militare via mare della storia che causò oltre 10.000 vittime (un quarto delle quali statunitensi) e che segnò un momento cruciale nella guerra contro la Germania nazista.
Per l’occasione saranno presenti rappresentanti degli “sconfitti”, ossia il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, in un segno di riconciliazione internazionale dopo la Seconda Guerra Mondiale.
John Kirby, portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale, ha dichiarato che per Biden la congiuntura storica attuale rappresenta un punto di svolta fondamentale. E così venerdì, dall’iconico Pointe-du-Hoc (famoso per l’eroica scalata dei Rangers dell’esercito USA su scogliere alte 30 metri per neutralizzare le armi tedesche), il presidente terrà un discorso sulla forza della democrazia, utilizzando l’icasticità di quel 6 giugno di 80 anni fa per elogiare quegli uomini che diedero la propria vita per la libertà.
“Rendere chiaro per cosa si combatte e contro cosa si combatte è importante oggi”, ha detto Kirby, che ha sottolineato, oggi come allora, l’importanza dell’alleanza tra Stati Uniti ed Europa.
In Normandia Biden incontrerà poi anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che rivedrà esattamente una settimana più tardi a margine del G-7 italiano di Borgo Egnazia.
Dopo l’ok della Casa Bianca all’uso di missili statunitensi su territorio russo per scopi difensivi, Sullivan ha dichiarato che Washington annuncerà nelle prossime settimane la consegna di ulteriori “risorse sostanziali” all’Ucraina. Nessun margine di compromesso invece per l’invio di personale militare statunitense nel Paese est-europeo, nemmeno a titolo di addestramento. Mentre, proprio in Normandia, potrebbe essere proprio il padrone di casa Macron ad annunciare l’arrivo di istruttori francesi nella nazione in guerra.
Dallo scoppio della guerra in Ucraina, Parigi ha raddoppiato il suo bilancio della difesa e quest’anno prevede di spendere almeno il 2% del PIL in difesa, riprendendo la produzione interna di componenti militari critici. Da tempo ormai la retorica di Casa Bianca ed Eliseo sembra essere agli antipodi. Gli Stati Uniti hanno inviato 175 miliardi di dollari a Kyiv dallo scoppio della guerra, un numero persino superiore ai 171 miliardi di dollari del Piano Marshall. Ciononostante, Washington finora è stata sensibile a un coinvolgimento più diretto nel conflitto nel timore di incorrere in reazioni russe.
Parigi, al contrario, invece vede il conflitto ucraino come una minaccia stessa all’Europa – e perciò ha sposato una retorica sensibilmente diversa. Oltre al possibile invio di addestratori in Ucraina, Macron spinge anche per consentire a Kyiv di usare missili occidentali per colpire l’entroterra russo, e non solo la zona di Kharkiv.
“Il suolo ucraino viene attaccato da basi in Russia. Quindi, come spieghiamo agli ucraini che dobbiamo proteggere queste città e il territorio attorno a Kharkiv se diciamo loro che non possono colpire i punti da cui vengono lanciati i missili?” ha dichiarato Macron durante una visita a Schloss Meseberg in Germania la scorsa settimana.
Mentre Biden era in viaggio sull’Atlantico, il Wall Street Journal ha pubblicato intanto un articolo che mette in dubbio le capacità mentali del presidente, dettagliando una serie di gaffe dell’81enne democratico. L’articolo si basa sulle opinioni di una cinquantina di politici, sia democratici che repubblicani, e di alcuni funzionari della sua amministrazione.
“Repubblicani del Congresso, leader stranieri ed esperti di sicurezza nazionale imparziali hanno chiarito nelle loro parole che il presidente Biden è un leader abile ed efficace con una solida storia di successi legislativi”, ha ribattuto Andrew Bates, portavoce della Casa Bianca. “Ora, nel 2024, i Repubblicani della Camera stanno facendo affermazioni false quale tattica politica che contraddicono chiaramente le dichiarazioni precedenti fatte da loro stessi e dai loro colleghi.”