Venerdì, il procuratore speciale Jack Smith ha chiesto al giudice che supervisiona il caso contro Donald Trump, riguardante il ritrovamento di documenti riservati presso la sua abitazione di Mar-a-Lago, di impedire all’ex presidente di fare dichiarazioni pubbliche che “rappresentino un pericolo significativo, imminente e prevedibile per gli agenti delle forze dell’ordine” che partecipano al procedimento.
La richiesta al giudice distrettuale degli Stati Uniti Aileen Cannon fa seguito a un’affermazione controversa del tycoon, all’inizio di questa settimana, secondo cui gli agenti dell’FBI che perquisirono la sua tenuta in Florida, nell’agosto del 2022, erano “autorizzati a spararmi” ed erano “pronti a farmi fuori e a mettere in pericolo la mia famiglia”. I federali, stando alle assurde insinuazioni del candidato repubblicano, avrebbero ricevuto tale ordine proprio dal presidente Joe Biden.
Gli inquirenti, però, hanno notato che la perquisizione della proprietà in Florida è stata condotta intenzionalmente quando Trump e la sua famiglia erano fuori dallo Stato ed è stata coordinata in anticipo con i servizi segreti degli USA. Per questo motivo, dunque, il procuratore speciale Jack Smith ed il suo team hanno dichiarato nei documenti del tribunale, nella tarda serata di venerdì, che le dichiarazioni di Trump, secondo le quali gli agenti federali “erano complici di un complotto per assassinarlo”, espongono le forze dell’ordine – alcune delle quali saranno chiamate come testimoni al suo processo – “al rischio di minacce, violenze e molestie”.
I procuratori hanno inoltre spiegato: “La ripetuta caratterizzazione errata di questi fatti da parte di Trump, descritti come un tentativo di uccidere lui, la sua famiglia e gli agenti dei servizi segreti, ha messo in pericolo le forze dell’ordine coinvolte nelle indagini e nel processo, minacciando l’integrità di questi procedimenti. Una restrizione che proibisca future dichiarazioni simili non limita il discorso legittimo”.
All’inizio della settimana, il procuratore generale Merrick Garland ha definito “estremamente pericolosa” l’affermazione di Trump. Garland ha fatto notare che il procedimento a cui il tycoon si riferiva nella sua accusa è una politica standard che limita l’uso della forza da parte delle forze dell’ordine, e che è stata utilizzata anche nella perquisizione consensuale della casa del presidente Joe Biden, nell’ambito di un’indagine sulla gestione di documenti riservati da parte del candidato democratico.
Ieri, invece, il portavoce della campagna di leader MAGA, Steven Cheung, ha dichiarato che “Biden e i suoi scagnozzi sono ossessionati dal tentativo di privare il presidente Trump e tutti gli elettori americani dei loro diritti del Primo Emendamento”. “I ripetuti tentativi di mettere a tacere Trump durante la campagna presidenziale sono palesi escamotage con i quali cercano di interferire nelle elezioni”, ha aggiunto Cheung, “Sono gli ultimi sforzi di radicali democratici disperati che gestiscono una campagna perdente per un presidente fallito”.
Il candidato del GOP deve affrontare decine di capi d’accusa per aver accumulato illegalmente nella sua tenuta di Mar-a-Lago documenti riservati, che ha portato con sé dopo aver lasciato la Casa Bianca nel 2021, e per aver successivamente ostacolato il lavoro dell’FBI, intenta a recuperare i fascicoli. Il tycoon si è dichiarato non colpevole e ha negato di aver commesso illeciti.