Una coalizione di azionisti di Tesla sta facendo pressioni su altri investitori affinché, in occasione dell’assemblea annuale della società, respingano il pacchetto retributivo di 56 miliardi di dollari per Elon Musk. Il gruppo dei “dissidenti” sostiene che il patron di X è troppo distratto dai suoi impegni con le sue altre cinque aziende, e non sta dando priorità agli interessi della società specializzata nella produzione di veicoli elettrici.
Gli azionisti, inoltre, sembrerebbero intenzionati a votare contro la rielezione di Kimbal Musk e James Murdoch nel consiglio di amministrazione di Tesla. In una lettera resa pubblica lunedì in un documento della SEC, hanno citato la preoccupazione che Kimbal, fratello minore di Elon, e Murdoch, un amico del 52enne di Pretoria, non possano supervisionare efficacemente l’amministratore delegato a causa dei loro legami personali.
Gli azionisti ritengono che vi siano “ampie prove” che l’intero CDA di Tesla sia “eccessivamente legato a Musk”. La lettera degli investitori menziona anche le notizie riportate dal Wall Street Journal riguardanti l’uso di droghe da parte di Elon e di alcuni membri ristretti della sua cerchia, tra cui Kimbal.
“Se i componenti del Consiglio di amministrazione non sono in grado di resistere alle pressioni per l’uso di sostanze illegali e per paura di alienarsi la persona che sono obbligati a supervisionare-hanno affermato gli azionisti- è difficile immaginare che si opporranno a Musk quando sono in gioco questioni aziendali che richiedono il contributo ed il controllo del CDA”.
Il gruppo di “dissidenti”, che comprende il Comptroller della città di New York Brad Lander, SOC Investment Group, Amalgamated Bank e diversi altri investitori, si è inoltre espresso contro il piano per dare a Musk un pacchetto retributivo di 56 miliardi di dollari. Il pacchetto in questione, approvato dal CDA nel 2018, era già stato bocciato da un giudice del Delaware a gennaio, che ha stabilito che gli stretti legami di Musk con alcuni membri influenti del Consiglio di amministrazione avevano determinato un “prezzo iniquo”.
In aggiunta, secondo gli investitori firmatari della lettera, alcuni tweet controversi di Musk avrebbero danneggiato l’immagine della società, generando delle conseguenze negative anche sui suoi profitti. “Anche se le prestazioni di Tesla sono in calo-hanno concluso gli azionisti- il CDA deve ancora garantire che Tesla abbia un amministratore delegato a tempo pieno, che sia adeguatamente concentrato sul successo sostenibile a lungo termine della nostra azienda”.
I “dissidenti”, ora, dovranno votare il pacchetto retributivo del cinquantaduenne di Pretoria, insieme alle altre proposte, il prossimo 13 giugno.