Soldati russi e americani nella stessa base. Non è la trama di un film ma quello che sta succedendo in Niger, dove alcuni soldati di Mosca sono entrati nella stessa base militare che ospita il personale di Washington.
Lo strano movimento segue il recente ordine della giunta militare di Niamey agli americani di evacuare tutti i soldati presenti nel Paese, che si stima siano circa un migliaio. Fino al colpo di Stato dello scorso luglio, la nazione dell’Africa occidentale era un alleato cruciale per la lotta di Washington contro i militanti jihadisti affiliati allo Stato Islamico, responsabili dell’uccisione centinaia di persone e dello sfollamento di altre milioni in tutto il Sahel.
L’ondata di colpi di Stato che hanno insediato leadership anti-occidentali in diversi Paesi dell’Africa nord-occidentale ha costretto gli Stati Uniti e i loro alleati (Francia in primis) a ritirare le proprie truppe non solo dal Niger, ma anche Ciad, Mali e Burkina Faso.
A colmare parzialmente il vuoto di sicurezza ci ha pensato proprio la Russia, che si è presentato ai leader africani come una nazione più amichevole e priva di retaggio coloniale. A inizio aprile alcuni istruttori militari russi sono arrivati in Niger con un sistema di difesa aerea e altre attrezzature, dopo che a gennaio la giunta militare nigerina aveva accettato di intensificare la cooperazione militare con il Cremlino in funzione anti-francese.
Un alto funzionario della difesa statunitense ha dichiarato alla Reuters che le forze russe non si sono mescolate alle truppe statunitensi, ma starebbero utilizzando un hangar separato presso la base aerea 101, accanto all’aeroporto internazionale Diori Hamani della capitale. “La situazione non è ottimale, ma nel breve termine è gestibile”, ha commentato il funzionario.
Il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin ha minimizzato qualsiasi rischio per le truppe americane o la possibilità che le truppe russe si avvicinino alle attrezzature militari statunitensi.
“I russi sono in un complesso separato e non hanno accesso alle forze americane o alle nostre attrezzature”, ha detto Austin in una conferenza stampa a Honolulu. “Sono sempre concentrato sulla sicurezza e sulla protezione delle nostre truppe… Ma al momento non vedo un problema significativo in termini di protezione delle nostre forze”.
Già prima della “coabitazione” con i russi, a quanto si apprende, l’esercito statunitense in Niger aveva trasferito parte del suo personale dalla base aerea 101 di Niamey alla base aerea 201 di Agadez.