“Non riesco a respirare! Non riesco a repirare… Mi state uccidendo.” Frank Tyson, 53 anni, viene arrestato e schiacciato a terra col ginocchio sul collo dalla polizia di Canton, in un bar dell’Ohio. La pressione non dura più di 30 secondi, ma il cuore si ferma e l’uomo non si rialza più. L’episodio è avvenuto il 18 aprile socrso, ma solo ieri sono state rilasciate le immagini della bodycam che inchiodano i poliziotti coinvolti, che stati già sospesi dal servizio.
La polizia era stata chiamata perché su una strada residenziale di Canton erano stati tranciati i fili di un palo della luce. Tyson veniva segnalato come principale sospettato. Nel video riportato da WBNS 10TV, che riprende le registrazioni della bodycam dell’agente Beau Schoenegge, i poliziotti entrano nel locale dove Tyson si era rintanato. Appena li vedono entrare, i proprietari del bar li pregano di portarlo via perché esagitato.

Tyson comincia a dimenarsi disperato, urlando “stanno cercando di uccidermi!” o ancora “chiamate lo sceriffo!” inutilmente. Gli agenti procedono a immobilizzarlo trascinandolo a terra e rassicurandolo: “Tranquillo, stai calmo!”. Uno di loro gli si posiziona sopra, con un ginocchio che punta proprio sul collo dell’afroamericano. Lui, sotto, si lamenta: “Non respiro. Non riesco a respirare!” Passano almeno trenta secondi e poi silenzio.
Gli agenti finiscono di ammanettarlo e si alzano. Dalle immagini della telecamera, cominciano a scherzare con i presenti e passano almeno 5 minuti e 34 secondi prima che uno di loro chieda di controllare Tyson. “Potrebbe essere svenuto”, gli risponde un altro. Gli viene misurato il battito. Si rendono subito conto che la situazione è più grave del previsto. Cercano di rianimarlo, gli viene somministrata anche una dose di Narcan, ma trascorrono almeno altri 20 minuti prima che l’ambulanza arrivi sul posto. A quel punto è troppo tardi, l’afroamericano è già morto.
Tyson era stato rilasciato dalla prigione dell’Ohio il 6 aprile dopo aver scontato 24 anni di carcere per un tentativo di rapimento e furto.
Le urla di Tyson, “non riesco a respirare”, richiamano il caso celebre di George Floyd a Minneapolis nel 2020. Un agente bianco aveva attaccato l’uomo e lo aveva soffocato con un ginocchio puntato al collo. I video della sua morte avevano fatto il giro del mondo e dando origine al movimento “Black Lives Matter” in tutti gli Stati Uniti.