Wichita, Virginia Beach, Greenville, Dallas e Oklahoma City sono le cinque città con la maggior presenza di pollini e dunque più difficilmente vivibili per chi ne soffre, mentre New York si colloca all’87° posto, secondo quanto afferma Asthma and Allergy Foundation of America nel Report “2024 Allergy Capitals, the Most Challenging Places to Live with Allergies”.
La fondazione, che vanta un ventennio di longevità dalla sua prima ricerca sul tema, si impegna ad identificare le cause ed a geolocalizzare le zone più problematiche degli Stati Uniti al fine di contribuire scientificamente alla prevenzione e al controllo del problema relativo alle allergie stagionali. I criteri con cui vengono attribuiti i punteggi nella classifica generale sono divisi in tre categorie: la prima considera la quantità di alberi, erba e pollini, la seconda chiama in causa l’uso di medicine per contrastare tale problema e, infine, si considera la presenza o meno di allergologi ed immunologi sul territorio considerato. Attraverso l’attribuzione di un punteggio che può andare da “sopra la media” a “nella media”, fino a “sotto la media”, si determinano le capitali meno friendly da tale punto di vista.
Un tema che non può e non deve essere sottovalutato se si considera che un quarto degli americani, tra adulti e bambini, presenta almeno un tipo di allergia, come meglio precisa National Center for Health Statistics nell’articolo del 26 gennaio 2023 che tiene conto dei dati acquisti da due report di National Health Interview Survey del 2021 intitolati “Diagnosed Allergic Conditions Among Adults, United States, 2021” and “Diagnosed Allergic Conditions Among Children Aged 0–17 Years: United States, 2021”. Tra i problemi più frequenti che emergono si citano le allergie stagionali, l’eczema e le intolleranze alimentari; nello specifico il 25.7% degli adulti presenta sintomi di allergia stagionale, il 7.3% ha l’eczema e il 6.2% ha intolleranze alimentari. Di questi, i più colpiti sono le persone non ispaniche e bianche, che rappresentano il 28.4% del totale. Le donne, inoltre, presentano più frequentemente problemi di eczema rispetto agli uomini.
Se si considera invece la popolazione più giovane i numeri sono ancora meno allettanti: uno su cinque infatti deve far fronte ad allergie stagionali (i ragazzi ne sono più soggetti con una percentuale pari al 20% contro il 17.7% delle ragazze), il 10.8% ha l’eczema (di questi, la fascia 6-11 anni ne risente maggiormente) e il 5.8% ha intolleranze alimentari.
Tra gli elementi trigger delle allergie, i più diffusi sono le piante come l’ambrosia (particolarmente diffusa nella costa Est e negli stati medio-occidentali), l’amaranto, la salvia e l’artemisia tuttavia esistono altri fattori determinati quali la presenza di alberi e di erba, giornate calde e ventilate e l’esposizione ad ambienti aperti nelle prime ore della giornata, quando i livelli di polline nell’aria sono al massimo. È possibile mettere comunque in atto strategie utili a contrastare tale problema come cambiarsi frequentemente abiti e lavare spesso le mani, tenere porte e finestre chiuse e, nei casi più estremi, adottare una mascherina che copra bocca e naso qualora si voglia uscire ma l’allergia non lo consenta.