Da lunedì 8 aprile è allarme a Panguitch, Utah, quando è stata ritrovata un’ampia crepa nella diga del lago.
Il danno, circoscritto alla parte superiore e pari a circa 18 metri, è il frutto della pressione spropositata del ghiaccio e dell’alto livello dell’acqua, afferma Allen Henrie, presidente della West Panguitch Irrigation Company, e potrebbe sfociare in un’inondazione improvvisa.
A tenere monitorata la situazione è The Utah Department of Public Safety che con tempestivo slancio si è rimboccato le maniche e ha portato avanti un efficace piano di pronto soccorso: piazzare delle rocce a valle per bloccare la perdita dell’acqua che si stava ormai riversando in un torrente e, in seconda battuta, rimuovere parte del ghiaccio in eccesso praticandovi diversi tagli profondi, indispensabili a ridurre la pressione.
Non esiste un’effettiva minaccia di immediato pericolo, afferma l’ufficio dello sceriffo della contea di Garfield, tuttavia non si mente sul fatto che penda sugli abitanti la possibilità di un’inondazione “Ci stiamo attualmente coordinando con il personale addetto alla gestione dell’emergenza e le autorità locali per prepararci a qualsiasi potenziale risultato. È fondamentale che i residenti di Panguitch e delle aree circostanti siano preparati per una possibile evacuazione qualora dovessimo raggiungere una situazione di livello 3, che indicherebbe un imminente cedimento della diga”.
Segni di effettivo crollo non ce ne sono, afferma anche Wade Matherws, funzionario addetto alle pubbliche relazioni dello Utah Department of Public Safety: aggiornamenti sulla vicenda, risalenti a mercoledì 10 aprile, circoscrivono infatti il danno ad una Situazione di Emergenza di 2° Livello, ovvero ancora gestibile e non richiedente azioni drastiche da parte della protezione civile. Il che si traduce nella pianificazione di tutte le precauzioni possibili, senza la necessità di creare toni allarmistici in via preventiva.
Ciò su cui si è puntato, piuttosto, è stato realizzare una strategia capace di giocare d’anticipo e, soprattutto, in grado di lavorare sull’emotività degli abitanti: alle persone della zona sono state quindi ripetute le modalità di gestione dell’eventuale alluvione, mettendole nell’ottica della fuga solo se necessario e invitandole esplicitamente a non far uscire bambini ed animali, se non in caso di stretta necessità.
A questo punto, il lavoro si è concertato sulla familiarizzazione dei percorsi di evacuazione, mentre venivano organizzati tutti i beni di prima necessità quali cibo ed acqua e kit di pronto soccorso, nella consapevolezza che i lavori per l’abbassamento del bacino al di sotto dell’area interessata avrebbero richiesto diversi giorni.
Resta quindi solo un quesito ancora in sospeso: possibile che una crepa di simile portata sia comparsa tutto di un tratto a causa dell’erosione di agenti esterni? Secondo Everett Taylor, assistente ingegnere statale per la sicurezza delle dighe presso la Divisione dei diritti idrici dello Utah, la risposta è affermativa sebbene l’attuale condizione di precarietà in cui gli abitanti di Panguitch si trovano a vivere sia, in realtà, frutto di segnalazioni ben più remote. Nel 2020 the Utah Section of the America Society of Civil Engeneers aveva attribuito alla diga il grado C+, andando difatti a categorizzarla come una struttura di fattura “mediocre” e, pertanto, necessitante di costanti attenzioni e revisioni.