Nonostante decine di agenti penitenziari avessero tentato di salvarlo, martedì sera il Missouri ha giustiziato Brian Dorsey, condannato per aver ucciso sua cugina e suo marito nel dicembre 2006.
Dorsey, 52 anni, è stata la prima vittima da pena di morte in Missouri quest’anno. L’ora della morte è stata registrata alle 18:11, ha dichiarato il Dipartimento di Correzione del Missouri in un comunicato stampa, aggiungendo che il metodo di esecuzione è stata l’iniezione letale.
A nulla è servita un’accorata lettera sottoscritta da ben 72 agenti penitenziari in cui si chiedeva al governatore Mike Parson di risparmiargli la vita. Il personale della prigione aveva definito Dorsey un “detenuto modello” che aveva persino tagliato i capelli al direttore della prigione dopo aver ottenuto il permesso di lavorare come barbiere. Dorsey e i suoi avvocati sostenevano che non avrebbe dovuto essere giustiziato a causa del suo pentimento, della sua riabilitazione durante il periodo di detenzione e del fatto che era stato rappresentato al processo da avvocati che presumibilmente avevano un “conflitto di interessi finanziario”.
Sia il governatore repubblicano del Missouri che la Corte Suprema degli Stati Uniti, tuttavia, si sono rifiutati di concedere la clemenza, respingendo la richiesta di commutazione della pena in ergastolo.
In un’ultima dichiarazione scritta prima della sua esecuzione, Dorsey ha ringraziato i sostenitori che si sono battuti per lui e si è scusato con i parenti delle sue vittime. “A tutti i familiari e alle persone care che condivido con Sarah e a tutti i familiari e alle persone care di Ben che sono sopravvissuti, sono totalmente, profondamente, oltremodo dispiaciuto. Le parole non possono contenere il giusto peso della mia colpa e della mia vergogna”, ha detto Dorsey, secondo la dichiarazione fornita alla CNN dai suoi avvocati. “Vi voglio ancora bene. Non ho mai voluto fare del male a nessuno. Mi dispiace di aver fatto del male a loro e a voi”.
Il 23 dicembre 2006 Dorsey aveva brutalmente ucciso Sarah Bonnie, sua cugina, e suo marito Benjamin, lasciando la loro figlia Jade, all’epoca di 4 anni, in casa con i cadaveri dei genitori chiusi nella loro camera da letto.