Numerose città in varie parti del mondo stanno assumendo “Chief Heat Officer” (CHO), ovvero persone incaricate a capo di progetti pensati con l’obiettivo di aiutare i residenti a prepararsi al clima infuocato eccessivo dei mesi estivi. In un’intervista al canale CNBC, Eleni Myrivili, responsabile globale dell’ONU per gli insediamenti umani, ha dichiarato: “Il caldo, ne sono convinta fino in fondo, sarà la sfida numero uno per la salute pubblica che dovremo affrontare nel prossimo decennio. E dobbiamo prepararci ora”.
Gli anziani, i bambini piccoli e le persone con malattie croniche sono riconosciuti come tra i più a rischio di patologie legate al calore. Tuttavia, il CDC avverte: anche i giovani e sani possono essere colpiti.
Negli Stati Uniti e anche nel mondo, la prima a essere assegnata come CHO è stata Jane Gilbert, nominata nel 2021 per supervisionare e gestire il caldo estremo nella la contea più popolosa della Florida, Miami-Dade, che conta 2,7 milioni di abitanti. Il ruolo le era stato assegnato grazie a un’iniziativa dell’Adrienne Arsht-Rockefeller Foundation Resilience Center (Arsht-Rock) che mira a sostenere 500 milioni di persone con soluzioni di resilienza al calore entro il 2030.
“Abbiamo impianti di aria condizionata ma con le nostre temperature in aumento, le bollette dell’elettricità diverranno ingestibili – ha detto Gilbert alla CNBC. – Le persone potrebbero trovarsi a dover scegliere tra l’aria condizionata o mettere il cibo sul tavolo per le loro famiglie”.
Miami è conosciuta già per la sua vulnerabilità all’innalzamento del livello del mare e degli uragani che si intensificano sempre più a causa del riscaldamento globale. Ciò è stato identificato, dalle recenti indagini, come il problema crescente più grave e urgente da affrontare, soprattutto nella metropoli della Florida, dove per circa sei mesi all’anno il termometro supera i 32°C.
Per contribuire a ridurre i rischi di salute per la popolazione, Gilbert ha spiegato che il piano d’azione del suo team si è concentrato sull’informazione e preparazione delle persone al caldo estremo, sull’aiuto a raffreddare le case in modo economicamente accessibile e sulle strategie atte a raffreddare i quartieri della comunità per affrontare il cosiddetto “effetto isola di calore” – tipico delle città in cui, per via della presenza di palazzi e cemento, le temperature sono molto più calde rispetto alle aree rurali dove invece c’è più verde.
Gilbert ha affermato, inoltre, che le misure includono all’atto pratico campagne di marketing su larga scala rivolte ai codici postali e ai dati demografici noti per essere più a rischio. Verranno attuate lavorando a stretto contatto con il servizio meteorologico nazionale e i team di gestione delle emergenze. Il piano prevede anche l’installazione di 1.700 unità di aria condizionata negli alloggi pubblici, garantendo che i nuovi alloggi a prezzi accessibili siano dotati di dispositivi di raffreddamento efficienti, grazie agli impianti di pannelli solari per ridurre al minimo i costi delle utenze.
“Vogliamo affrontare la causa principale di questo problema mentre stiamo aiutando le persone ad adattarsi”, ha detto la CHO Gilbert.