Nuovo stop dal Quinto Circuito della Corte d’Appello federale, a New Orleans, alla legge del Texas che vorrebbe arrestare e mettere in carcere i migranti senza documenti. La Corte, per due giudici a uno, ha ribadito che lo Stato non può applicare la legge, nota come SB4, fino a quando non sarà valutato il merito del provvedimento, come richiesto da una corte di primo grado. Il Quinto Circuito della Corte d’Appello esaminerà il 3 aprile la questione della legalità e costituzionalità della SB4.
Nel frattempo il governatore del Texas Greg Abbott non potrà farla applicare.
Ad attaccare la legge sono stati il Dipartimento federale della Giustizia (ovvero l’amministrazione Biden) e due associazioni che operano in difesa dei migranti.
Joe Biden, presidente in carica e candidato democratico a un secondo mandato, aveva criticato la decisione della Corte Suprema di considerare valida la legge SB4. La Corte aveva rifiutato la richiesta d’emergenza della Casa Bianca di bloccare il provvedimento, lasciando alle Corti d’Appello l’onere di decidere in merito. “Se una decisione non verrà presa in fretta, i richiedenti potranno tornare davanti a questo tribunale” aveva scritto la giudice conservatrice della Corte Suprema, Amy Coney Barrett, in una opinione separata e cofirmata dal collega Brett Kavanaugh; entrambi furono nominati dall’amministrazione Trump, e Coney Barrett, in carica dal 2020, segue la “dottrina originalista” come il suo mentore Antonin Scalia: la Costituzione non va interpretata, ma applicata alla lettera.
La SB4 permetterebbe di arrestare i migranti entrati senza autorizzazione in Texas, incriminarli e, su valutazione dei tribunali texani, deportarli verso il Messico. È il più recente tentativo del repubblicano Greg Abbott di impedire l’ingresso nello Stato dei latino americani in arrivo da paesi in crisi – primo fra tutti il Venezuela.
L’ondata migratoria, che spesso si concentra sull’attraversamento del fiume Rio Grande, al confine fra Messico e Texas, appare inarrestabile. In questo anno elettorale è anche un tema politico caldissimo. Donald Trump, candidato a un secondo mandato alla Casa Bianca, continua a fare propaganda sui “pericoli” che gli immigrati rappresenterebbero per l’economia, la società, l’identità americana.